“Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso”
Minacce e insulti al Pronto soccorso di Carpi: unamime condanna e vicinanza ai lavoratori da parte di Ausl Modena, AUO, Sindaco, Cisl e Ordine dei medici
Unanime le condanna espressa dalle istituzioni nei confronti di quanto avvenuto ieri sera al Pronto soccorso dell’ospedale Ramazzini di Carpi.
Come riporta l’Ausl di Modena, un nutrito gruppo di persone – composto da accompagnatori di alcuni utenti che hanno avuto accesso al pronto soccorso dopo un incidente stradale – ieri sera intorno alle 21 si è recato al PS del Ramazzini proferendo minacce e insulti all’indirizzo dei sanitari presenti in turno. Questo ha ostacolato l’attività dei professionisti e ha creato difficoltà nell’assistenza dei cittadini presenti in sala d’attesa e negli ambulatori. Nel corso dell’episodio fortunatamente non si sono verificate aggressioni fisiche (né danni alla struttura), ma l’Azienda ha immediatamente avviato l’iter per la segnalazione dell’intera dinamica dell’episodio alle forze dell’ordine per i seguiti di competenza, riportando le aggressioni subite dagli operatori e l’interruzione di pubblico servizio.
L’Ausl esprime ferma condanna “per le aggressioni verbali subite dagli operatori, a cui va la più sentita vicinanza della Direzione aziendale e dell’Assessorato regionale alle Politiche per la Salute per la situazione di difficoltà vissuta nella serata di ieri. I professionisti presenti hanno saputo gestire la complessità della situazione con grande competenza e fermezza, con il supporto determinante delle forze dell’ordine intervenute, garantendo l’assistenza a tutti i pazienti presenti in quel momento”.
Condanna condivisa anche dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena: “La Direzione Generale e la Direzione delle Professioni Sanitarie unite a tutto il personale degli ospedali modenesi, desiderano esprimere la massima vicinanza ai colleghi coinvolti nell’accaduto e all’Azienda USL”.
“È ora di dire basta alle ripetute aggressioni verso gli operatori del nostro Pronto soccorso, ai quali voglio esprime la solidarietà dell’intera città – tuona il sindaco Alberto Bellelli -. Queste aggressioni non devono trovare nessuna giustificazione, chiedo inoltre che i protagonisti di questo fatto grave siano identificati e chiamati a rispondere delle loro azioni di fronte alla Legge. Nei prossimi giorni mi recherò al Pronto soccorso per esprimere personalmente la vicinanza della città”.
“Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso – ricorda il presidente dell’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di Modena Carlo Curatola -. Abbiamo bisogno della collaborazione e comprensione delle persone che curiamo, altrimenti il nostro lavoro diventa sempre più complicato”. Curatola ribadisce la necessità di adeguare le risorse umane nella sanità, in particolare nei Pronto soccorso degli ospedali, dove si assiste a un fuggi e fuggi che ha assunto ormai dimensioni drammatiche. “I nostri colleghi non sono soltanto stressati e sottopagati, ma adesso anche spaventati e sfiduciati. Per questo – conclude il presidente – ci rivolgiamo alle istituzioni e alla politica: fate qualcosa e fatelo subito, perché questa situazione sta mettendo a rischio il diritto alla salute dei cittadini”.
“La violenza non è mai giustificabile, sia verbale che fisica, ma è chiaro che al Pronto soccorso di Carpi ci sono carenze organizzative che acuiscono il problema – afferma Alfonso Bracigliano, sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale -. Il Ps di Carpi è il secondo in provincia per numero di accessi, che sono oltre 20 mila all’anno. Eppure è in sofferenza per l’inadeguatezza dei locali: ci sono, per esempio, spazi insufficienti per le barelle – accusa Bracigliano – Il personale è ridotto all’osso. Non mancano solo i medici, ma anche gli infermieri, operatori socio-sanitari e autisti per le ambulanze. Durante il periodo estivo i triagisti sono passati da tre a due. La struttura è stressata e non regge più i carichi di lavoro”. Quanto agli episodi di violenza, che si ripetono da tempo, per la Cisl Fp Emilia Centrale occorre modificare le regole d’ingaggio delle guardie giurate, garantendo la loro presenza fissa al Pronto soccorso e ripristinando i posti di polizia, non solo a Carpi, ma in tutti gli ospedali modenesi. “Venerdì incontreremo la direttrice generale dell’Ausl di Modena Anna Maria Petrini e le chiederemo un immediato aumento del personale infermieristico a Carpi, a partire dal terzo triagista – annuncia Bracigliano – Inoltre pretendiamo impegni concreti sulla soluzione dei problemi organizzativi del Ps, che non possono essere rimandati con la scusa che saranno risolti quando ci sarà il nuovo ospedale. I lavoratori hanno paura e chi ha paura lavora male. Quello della violenza è un problema molto sentito dai lavoratori della sanità e noi sindacati riceviamo spesso segnalazioni che rivelano un clima inaccettabile per chi deve assistere e curare i cittadini”.
Per il sindacalista della Cisl servono efficaci misure a tutela degli operatori sanitari. Le azioni di contrasto messe in campo negli ultimi anni sono apprezzabili, ma evidentemente non bastano: “Le aziende sanitarie, la cui missione è garantire il benessere fisico, psichico e sociale dei cittadini, hanno lo stesso dovere nei confronti dei propri dipendenti. Sono necessari modelli organizzativi univoci che facilitino la prevenzione degli episodi violenti, partendo dai punti più esposti: Pronto soccorso, 118, servizi di psichiatria”. “I lavoratori non devono sentirsi soli. Bisogna formare il personale nella gestione di situazioni critiche, assicurare supporto psicologico a chi ha subito aggressioni fisiche e/o verbali, incoraggiare i lavoratori a segnalare prontamente gli episodi e – conclude il sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – facilitare il coordinamento tra aziende, sindacati e autorità di pubblica sicurezza per debellare definitivamente un fenomeno dannoso per l’intera comunità”.