La grande sfida della fraternità, il sociologo Manghi al Memoria Festival
Nella mattinata di oggi, venerdì 30 settembre, nell’ambito del Memoria Festival a Mirandola, è intervenuto il sociologo Sergio Manghi con una relazione sul tema della fraternità, interconnesso a quelli della libertà e dell’uguaglianza
Libertà, uguaglianza e fraternità: questi i tre concetti chiave al centro dell’incontro, nell’ambito del Memoria Festival a Mirandola – sul tema generale “Vivere insieme” -, guidato dal sociologo Sergio Manghi nella mattinata di oggi, venerdì 30 settembre, presso la sala della ex Cassa di Risparmio. L’evento rientrava inoltre nel progetto “Nomadelfia. Profezia di giustizia e di fraternità”, promosso dal 16 settembre al 23 ottobre da Nomadelfia, Diocesi di Carpi e Fondazione Fossoli con il patrocinio della Provincia di Modena, dei Comuni di Carpi e di Mirandola e dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, in collaborazione con le Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi e di Mirandola.
Nella sala dello “storico” palazzo ben nota ai mirandolesi e ristrutturata post-sisma, il professor Manghi si è intrattenuto in dialogo, in particolare, con i ragazzi della classe III H della scuola media Montanari, accompagnati dall’insegnante di lettere Elisa Golinelli, proponendo alcuni suggestivi parallelismi, su cui riflettere, tratti dal mondo animale – il conflitto fra i lupi e quello fra gli esseri umani -, dalla mitologia latina e dalla bibbia – il fratricidio di Remo da parte di Romolo e quello di Abele da parte di Caino.
In una società come la nostra in cui l’aspirazione alla libertà è marcata da forti individualismi competitivi, “la grande sfida – ha sottolineato il professore – è un forte investimento politico-culturale nell’istanza della fraternità, l’unica strada che può rivitalizzare le altre due istanze, che rimangono irrinunciabili, ovvero la libertà e l’uguaglianza”. In parole povere, ha ribadito agli studenti, “o si comprende il valore del fraternizzare nell’accoglienza tra differenze nelle relazioni quotidiane a ogni livello, oppure la violenza prenderà il sopravvento”. Una fraternità che si apra al di là di chi appartiene al nostro “gruppo” e dunque alla cooperazione “anche con gli sconosciuti. Si pensi a come questa sfida viene amplificata in modo esponenziale oggi dall’uso dei social media. E’ uno scenario che per la prima volta siamo chiamati a fronteggiare in tutta la storia della specie umana”.
Già professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università, dove attualmente insegna Sociologia delle emozioni collettive, il professor Manghi è profondo conoscitore della comunità fondata da don Zeno Saltini ed è autore di un contributo pubblicato nel volume “Nomadelfia. Oasi di fraternità” del fotografo Enrico Genovesi. Lo scorso 17 settembre, è intervenuto alla presentazione della mostra omonima allestita all’ex campo di concentramento di Fossoli.
V. P.