Memoria Festival: riscopriamo il “vivere insieme”
Presentato il programma della settima edizione che si terrà a Mirandola dal 30 settembre al 2 ottobre. “Vivere insieme”, il tema scelto, dopo le limitazioni imposte dalla pandemia. Venerdì 30 settembre, l’incontro con il sociologo Manghi, inserito nel progetto “Nomadelfia. Profezia di giustizia e di fraternità”
di Virginia Panzani
I rappresentanti del Consorzio per il Festival della Memoria – soci fondatori Comune di Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, San Felice 1893 Banca Popolare, Coldiretti Modena. Prima a destra la presidente, Maria Paola Bergomi
“Vivere insieme”: è il tema, ispirato al corso dal titolo Comment vivre ensemble, tenuto dal critico sociale Roland Barthes nel 1977 al Collège de France, colmo di implicazioni riferite all’attualità – basti pensare alle limitazioni imposte dalla pandemia – a cui è dedicata la settima edizione del Memoria Festival che si terrà a Mirandola dal 30 settembre al 2 ottobre.
Una settantina di eventi che il Consorzio per il Festival della Memoria – soci fondatori Comune di Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, San Felice 1893 Banca Popolare, Coldiretti Modena – in collaborazione con Giulio Einaudi Editore, ha messo a punto in dodici cerchi tematici. Con il consueto approccio multidisciplinare (filosofia e politica, arte e storia, teatro e letteratura, musica e cinema, ambiente e antropologia), il Festival offrirà l’occasione di scandagliare le tante forme diverse di vita in comune, dalle più piccole e chiuse, private, a quelle pubbliche. Il tutto senza mai lasciar andare il filo della memoria, la trama identitaria che mantiene connessi al passato e rende possibile tessere il futuro.
Il programma è stato presentato alla stampa nella mattinata di mercoledì 14 settembre, con il saluto del sindaco di Mirandola, Alberto Greco, e gli interventi dell’assessore alla cultura, Marina Marchi, della presidente del Consorzio per il Festival della Memoria, Maria Paola Bergomi, del coordinatore del Comitato Scientifico, Ernesto Franco di Giulio Einaudi Editore (in videoconferenza), e di Giampaolo Ziroldi, direttore artistico del Festival.
Sulle novità dell’edizione 2022 si è soffermata l’assessore Marchi, a partire dai luoghi dove si terranno gli eventi. A fianco di quelli tradizionali, come piazza Costituente, “si è voluto valorizzare, man mano che terminavano i cantieri post sisma, spazi nuovi – ha affermato -. Recuperati e restituiti alla collettività, come il salone centrale del palazzo della Ex Cassa di Risparmio, grazie alla proprietà, o inediti come piazza Ceretti, dotata di una eccezionale acustica”. Nello stesso tempo, ha proseguito, “si è potenziata la gamma di proposte per bambini e ragazzi, con numerose attività pensate per fasce diverse di età”. Fra gli appuntamenti in programma, l’assessore ha citato in particolare il “prefestival” di giovedì 29 settembre, con l’opera musicale “Le guerre di Ulisse” di Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, eseguita da un’eccellenza del territorio, ovvero la Banda giovanile John Lennon, diretta da Mirco Besutti; gli spettacoli del Circo El Grito in piazzale Costa, adatti per adulti e bambini, in collaborazione con Ater; la presentazione degli scavi archeologici, con le recenti scoperte, nell’ex convento di San Francesco; l’illustrazione del Report di impatto sociale 2017-2019 generato dalle attività della Fondazione scuola di Musica Carlo e Guglielmo Andreoli e commissionato dalla Fondazione Cr Mirandola.
Da parte sua, la neo-presidente del Consorzio per il Memoria Festival, Maria Paola Bergomi, docente di storia della filosofia antica alla Pontificia Università Gregoriana, si è detta onorata dell’incarico che le è stato affidato esprimendo viva ammirazione per la comunità mirandolese che, dall’esperienza drammatica del sisma, è stata capace di creare un evento ormai conosciuto ed apprezzato a livello nazionale e che continua a “crederci” fortemente nonostante le difficoltà insorte negli ultimi due anni.
Il Memoria Festival gode del patrocinio del Ministero della Cultura, oltre che del contributo della Regione Emilia-Romagna, come segno di riconoscimento per l’alto valore culturale espresso dalla manifestazione.
Quali ospiti, interverranno, fra gli altri, Gian Luigi Beccaria, Sergio Manghi, Mario Desiati, Sonia Bergamasco, Enzo Bianchi, Toni Capuozzo, Marco Belpoliti,Tomaso Montanari, Antonio Cabrini, Vittorino Andreoli, Alberto Melloni, Maurizio Bettini, Franco Di Mare, Gustavo Zagrebelsky, Alba Rohrwacher, Salvatore Accardo, Paolo Crepet.
Il programma, brillantemente illustrato da Giampaolo Ziroldi alla conferenza stampa, è disponibile sul sito https://memoriafestival.it/
“Percorsi di fraternità”: incontro con il sociologo Sergio Manghi
L’evento rientra nel programma del progetto “Nomadelfia. Profezia di giustizia e di fraternità”
Venerdì 30 settembre, alle 11, nella sala Ex Cassa di Risparmio (Piazza Matteotti), Sergio Manghi, docente di Sociologia delle emozioni collettive all’Università di Parma, parlerà di “Percorsi di fraternità”. L’evento è inserito nel programma del progetto “Nomadelfia. Profezia di giustizia e di fraternità”, promosso dal 16 settembre al 23 ottobre da Nomadelfia, Diocesi di Carpi e Fondazione Fossoli con il patrocinio della Provincia di Modena, dei Comuni di Carpi e di Mirandola e dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, in collaborazione con le Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi e di Mirandola. Profondo conoscitore della comunità fondata da don Zeno Saltini, il professor Manghi è autore di un contributo pubblicato nel volume “Nomadelfia. Oasi di fraternità” di Enrico Genovesi e interverrà, fra gli altri, sabato 17 settembre, alle 18, alla presentazione della mostra omonima allestita all’ex campo di concentramento di Fossoli.
Come si legge nella presentazione dell’incontro al Memoria Festival, “la fraternità si fa, non si dice, è un’opera in divenire, non un valore fisso e già dato. Il sociologo Sergio Manghi richiama al senso umano e pratico di impegno, insito nel concetto di fraternità: un reciproco e incessante riconoscimento tra alterità, che devono costruire percorsi di mediazione fra antagonismo e cooperazione, affrontando insieme sfide dall’esito sempre incerto, eppure vitale”.
Sergio Manghi