Ucraina, accoglienza in “fase due”
Il sostegno alle famiglie scappate dalla guerra non solo nelle esigenze immediate ma per un inserimento a lungo termine. Anche grazie all'8xmille
di Virginia Panzani
Suor Maria Bottura
Per la Caritas Diocesana di Carpi, nell’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina, è oggi in corso la cosiddetta “fase due”, preceduta nei mesi scorsi da un primo periodo emergenziale. Come spiega la direttrice, suor Maria Bottura, “allo scoppio della guerra e subito dopo abbiamo ricevuto in Caritas richieste di aiuto da parte di un centinaio di nuclei famigliari. Molti di loro avevano già una sistemazione, ad esempio per la presenza qui in loco di parenti o amici, mentre altri avevano bisogno di un supporto, per così dire, maggiore, in particolare nel trovare una abitazione o i mezzi di sussistenza”.
A queste famiglie sono state così distribuite le tessere per fare la spesa all’Emporio Partecipativo Cinquepani, avvalendosi dei finanziamenti dell’8xmille della Cei erogati dalla Diocesi di Carpi tramite il fondo “Ripartire per ripartire Emergenza Covid”. “Stiamo per rinnovare la distribuzione di questi buoni – afferma suor Maria – alimentandoli di nuovo in parte con l’8xmille, in parte con fondi inviati dalla Caritas Italiana, in parte con le donazioni dei benefattori”.
Oggi i nuclei famigliari sono parzialmente diminuiti, dal centinaio che erano. Alcuni sono rientrati nel loro Paese, ma altri sono rimasti qui perché le loro case sono state distrutte, una perdita a cui si è aggiunta spesso la morte violenta dei famigliari. Altri ancora stanno arrivando in questo periodo. “Con la Caritas Italiana – sottolinea suor Maria – stiamo sviluppando il progetto ‘Apri Ucraina’ per accompagnare i nuclei più fragili attraverso un inserimento di lungo termine nel nostro territorio, aiutandoli innanzitutto nell’ottenere il permesso di soggiorno e un lavoro. Ai bambini e ragazzi è stato possibile offrire la partecipazione agli oratori estivi all’Eden o in alcune parrocchie della città di Carpi”.
Si tratta di persone che stanno attraversando un momento di particolare difficoltà, non solo dal punto di vista della gestione concreta del quotidiano, ma anche per lo shock emotivo subito. “I fondi a nostra disposizione – spiega la direttrice – hanno permesso di avere con noi in Caritas, per alcune ore, un educatore a supporto nell’ascolto e nella gestione delle richieste di aiuto. Inoltre, per la mediazione linguistica e culturale, così come per servizi correlati, quali ad esempio le traduzioni e i trasporti, possiamo rivolgerci all’Associazione Mriya, che è sempre disponibile e con cui si è instaurata una buona collaborazione”. Molto preziosa, sottolinea suor Maria, è dunque “la generosità dei tanti uomini e donne di buona volontà presenti a Carpi e in Diocesi per poter continuare a sostenere queste attività a favore dell’inclusione di quanti sono stati provati dalla violenza della guerra”.
Nel frattempo, Caritas Diocesana, conclude la direttrice, continua ad essere operativa attraverso i progetti che la contraddistinguono, in particolare nell’emergenza casa – al momento, tutti gli alloggi a disposizione accolgono nuclei famigliari e persone che stanno cercando di costruire una loro autonomia -, nel sostegno al pagamento delle utenze, e, non da ultimo, con le tessere dell’Emporio Cinquepani.
E’ sempre possibile contribuire con donazioni in denaro: IBAN IT86X0538723300 000001422974 intestato a Diocesi di Carpi-Caritas Diocesana. Causale: Emergenza Ucraina