Nomadelfia. Successo per la serata di Quartirolo
Danze, canti e testimonianze per dire a tutti che vivere secondo il Vangelo è possibile. In fondo all'articolo tutti i video e le interviste della serata.
Tutti fratelli: che serata!
Quartirolo, sabato 23 luglio, è andata in scena la Serata di Nomadelfia. Al termine dello spettacolo si avvicina una mamma: “Mio figlio diciannovenne è rimasto colpito e mi ha detto ‘mamma potevi dirmelo che era una cosa così bella’”. Poco dopo un signore anziano, con gli occhi lucidi: “Sono stato anche io a Fossoli da bambino, cinque o sei anni. Mi è venuto un groppo in gola a rivedere quelle immagini e a sentire la voce di don Zeno. Che anni belli…”. Sono solo due reazioni, raccolte a caldo e in modo spontaneo, quando i giovani artisti, tutti figli della comunità di Nomadelfia” hanno appena terminato il canto “Fratelli tutti”, ultimo atto di questo originale viaggio dell’alfabeto al contrario, dalla Z di Zeno alla A di Amore. Il tempo è volato, lasciando sui volti e nel cuore dei presenti non pochi spunti di riflessione su cui meditare. “Questa successione delle lettere – spiega Paolo, responsabile della comunicazione di Nomadelfia – esprime bene la definizione di ‘capovolgitore’ che fu data a don Zeno. Ricordiamo, ad esempio, che per ospitare i Piccoli Apostoli all’interno del casinone di San Giacomo Roncole di Mirandola, da lui acquistato, sfrattò gli inquilini che pagavano regolarmente l’affitto, poiché disse che costoro avevano i soldi per trovarsi un’altra casa, mentre i non paganti non avrebbero saputo dove andare”. Alle tradizionali danze folkloristiche delle varie parti del mondo si sono alternati i filmati con i discorsi di don Zeno, l’intervista a mamma Irene, prima mamma di vocazione, le testimonianze dei nomadelfi di oggi, giovani e adulti che hanno scelto di vivere secondo la legge della fraternità, senza nulla possedere e tutto condividere.
“La Serata che abbiamo presentato a Quartirolo –– precisa Paolo – ha proposto vari riferimenti al territorio carpigiano, dove affondano le nostre radici. Fra questi, l’abbattimento dei muri del campo di concentramento di Fossoli, dove si trasferì l’Opera Piccoli Apostoli fondata da don Zeno e dove nacque Nomadelfia. Questo evento evoca i tanti muri che oggi, purtroppo, si costruiscono nel mondo e ci invita ad abbatterli e ad impegnarci per la fraternità, la pace, la giustizia”. In generale tutti gli interventi di don Zeno si sono rivelati di una drammatica attualità considerando che parliamo del secolo scorso tra gli anni ’30 e ’80. Questo rende ancora più ragione alla scelta di “riaprire la porta” del territorio e della chiesa carpigiana e modenese alla profezia di don Zeno, di Nomadelfia e di tutti coloro, sacerdoti e laici, che hanno creduto possibile vivere secondo il vangelo in modo così radicale e pienamente umano.
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Info sul tour 2022 delle Serate di Nomadelfia