“Mirandola incontra Nomadelfia”: i linguaggi della fraternità
Prima serata dedicata alla fotografia di Enrico Genovesi. Prossimo appuntamento venerdì 8 luglio con il cinema.
di Luigi Lamma
Enrico Genovesi al centro con amici fotografi (da destra Carlo di Nomadelfia e Danilo Baraldi del Grandangolo di Carpi)
“Il lungo percorso autoriale di Enrico Genovesi (1987 con Zuccherificio) dimostra come per lui la fotografia sia un modo per entrare dentro a specifiche realtà, esprimere ciò che ha compreso e comunicarlo alla società con un linguaggio fotografico maturo, consapevole e sempre in evoluzione”. E’ a partire da queste, fondamentali, parole del critico fotografico Silvano Bicocchi che si può iniziare a comprendere l’opera di Genovesi “Nomadelfia.
Un’oasi di fraternità” presentata lo scorso 23 giugno a Mirandola. Oltre all’autore e al critico Bicocchi era presente anche Giancarlo, presidente di Nomadelfia, a loro è stata affidata la conduzione della serata dopo i saluti del consigliere Marco Donnarumma in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Mirandola.
Il reportage di Genovesi frutto di quattro anni di lavoro e di incontri con la comunità fondata da don Zeno Saltini rappresenta una modalità nuova di esprimere la vita di Nomadelfia sia da un punto di vista dell’elevato valore artistico di ogni immagine sia come proposta di contenuti di una realtà quotidiana capace di esprimere i valori profondi che stanno alla base della convivenza di questo “popolo nuovo”.
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