Pazienti tiroidei: nuovo approccio clinico/strumentale
Importante donazione dall’Associazione Pazienti Tiroidei. Papi, direttore dell’UOSD di Endocrinologia dell’Ausl Modena: “Siamo una vera eccellenza”.
di Maria Silvia Cabri
Il professor Papi con i volontari Apt e l’erquipe d’Endocrinologia
L’Azienda USL di Modena è attualmente la prima azienda sanitaria pubblica in Italia ad avere in dotazione un software di ultima generazione che permette di visualizzare in modo tridimensionale la ghiandola tiroide e i noduli eventualmente presenti. Lo strumento, prodotto della più recente innovazione nel campo dell’attrezzatura clinica, è stato donato dall’Associazione Pazienti Tiroidei (APT) Onlus e andrà ad arricchire la dotazione dell’Unità operativa di Endocrinologia di Carpi, con un’importante evoluzione tecnologica a vantaggio dello studio e della cura delle malattie della tiroide.
Non solo: il software segue e valorizza ulteriormente un’altra donazione promossa nel 2019 sempre da APT insieme ad altri soggetti privati del territorio, l’echolaser per la termoablazione dei noduli tiroidei, con cui dialoga per fornire risultati sempre più performanti. Ad intervenire sull’importante donazione e il suo utilizzo, il professor Giampaolo Papi, direttore dell’UOSD di Endocrinologia dell’Azienda USL di Modena.
Dottore, il nuovo macchinario donato da Atp come cambierà il vostro lavoro?
La ricostruzione tridimensionale delle immagini ecografiche tradizionali della tiroide permetterà a me e ai miei collaboratori un approccio ancora più raffinato e approfondito al paziente affetto da patologie della tiroide. Ci garantisce, in particolare, uno “sguardo”, un “punto di vista” diversi nella valutazione clinico/strumentale dei noduli tiroidei.