“Oltre l’abisso”
CulturalMente, di Francesco Natale
Elisabetta Tagliati
Elisabetta Tagliati descrive “Oltre l’abisso”, il suo primo romanzo edito da Pluriversum Edizioni, come un “progetto transdisciplinare”. La Tagliati, infatti, è sia musicista che scrittrice e ci insegna che la musica e la scrittura possono andare a braccetto.
Tu sei sia una musicista che una scrittrice. Che legame c’è tra musica e scrittura?
Per me musica e scrittura sono molto vicine perché entrambe riguardano la sfera dell’espressione personale e artistica. Le sento due forme d’arte particolarmente imparentate anche per la correlazione forte delle liriche con la musica e della musicalità delle parole all’interno dei testi. La mia formazione di musicista classica in particolare mi ha permesso di studiare drammaturgia e altri aspetti estetici che sposano completamente le due arti, come nell’opera. Ho notato che negli ultimi anni è aumentata anche la sensibilità del pubblico verso l’arte transdisciplinare: penso sia un mondo che meriti di essere incentivato e scoperto.
Oltre l’abisso è divenuto uno spettacolo teatrale. Come mai?
“Oltre l’Abisso”, il mio primo romanzo (edito da Pluriversum Edizioni) appartiene proprio alla famiglia dei progetti “transdisciplinari”: è un libro e al contempo un’opera rock sotto contratto discografico (con l’etichetta Wanikiya Records and Promotions). Mentre ero ancora alla ricerca di un editore il mio amico e compositore Perry Magnani lesse il manoscritto e ne rimase molto colpito, proponendomi di lavorare insieme ad un’intera opera rock. Un anno dopo stavamo debuttando alla Rocca di Montefi orino con lo show: musica dal vivo, attori-cantanti e una ballerina. Da quel momento abbiamo lavorato alacremente per produrre l’album che uscirà questo autunno e abbiamo scalato lo show anche a contesti non scenici: concerti e presentazioni musicali del libro. Abbiamo una band molto affiatata che lavora costantemente per questo progetto e sarà impegnata in vari concerti quest’estate.
Come nascono i tuoi libri?
I libri che ho pubblicato finora sono due e hanno genesi diversissime. “Oltre l’Abisso” è la trascrizione di un sogno ambientato in epoca Celtica che ho fatto nell’arco di tre mesi. È stato il desiderio di condividere il contenuto di questa esperienza incredibile che mi ha spinta a muovermi nel mondo dell’editoria. Il prodotto finale è un romanzo onirico: un libro che ha punti di contatto con il fantasy e la spiritualità. “I Dissidenti, libri dei ricordi del mondo” invece è un romanzo distopico breve. Questo testo è nato in epoca di lockdown e contiene un’elaborazione molto personale di riflessioni sull’arte e la società: il ruolo dell’arte, l’istruzione artistica e il suo impatto sulla collettività e sul singolo. I linguaggi sono estremamente diversi: in “Oltre l’Abisso” prevale uno stile sfumato ed elegiaco, mentre ne “I Dissidenti” vige una densità moderna e a tratti espressionista.
Ci puoi svelare qualche tuo prossimo progetto?
In ‘casa Abisso’ ci sono due grandi novità: l’uscita dell’album in autunno e il manoscritto del seguito che auspico verrà pubblicato in breve perché narra di tematiche che ritengo molto care e urgenti come l’ecologia. Mi permetto anche una breve incursione nella musica: con il duo Echoes & Memories abbiamo numerosi appuntamenti che vanno dalla lirica al pop e la conferma della terza stagione di Caffè da Brivido su TRC, programma dedicato al cinema horror in cui ci occupiamo della rassegna musicale.