Don Luigi Lenzini: il miracolo del martirio
Sabato 28 maggio in Piazza Grande a Modena la beatificazione del sacerdote modenese Luigi Lenzini presieduta dal cardinale Marcello Semeraro.
Erio Castellucci, arcivescovo
Il beato Luigi Lenzini è vissuto in un’epoca, la prima metà del XX secolo, di povertà materiale e culturale, dentro innumerevoli tensioni, specialmente nel periodo tra le due guerre mondiali. Non è rimasto però con le mani in mano: anzi, ha promosso la crescita dei piccoli e la cura degli ammalati e dei poveri.
Per essere vicino alla gente, da cappellano a Casinalbo ha frequentato la taverna del paese, cosa che gli procurerà un improvviso trasferimento a Finale Emilia; a Montecuccolo ha messo insieme una piccola biblioteca parrocchiale, scarsamente utilizzata dai suoi fedeli; gli scambi epistolari con i suoi vescovi erano vivaci e franchi, mai però irrispettosi. Era insomma un uomo “semplicemente prete”, dedito alle persone, talvolta amareggiato dalle situazioni di ingiustizia che vedeva anche dentro la Chiesa, vicino alla gente, sempre mosso dal desiderio di portare Cristo.
Il beato don Luigi non sarebbe certamente ricordato da molti, se non fosse stato ucciso in quella maniera barbara, in odio alla fede e in dispregio della giustizia.