Carpi. La mostra sulle visite dei Papi “responsabilità romana e tenerezza paterna”
Sarà visitabile in Cattedrale fino al 6 giugno
E’ stata inaugurata questa mattina all’interno della Cattedrale la mostra video-fotografica “I Papi e la Chiesa di Carpi. Responsabilità ‘romana’ e tenerezza paterna” alla presenza del vicario generale monsignor Gildo Manicardi e della vicesindaco Stefania Gasparini oltre ai componenti il gruppo di lavoro che ha ideato e realizzato l’allestimento. Si tratta di un percorso storico che mette in luce la peculiarità della Chiesa di Carpi che la annovera tra le poche fino ad ora avere ricevuto la visita di tutti e tre i Pontefici negli ultimi trent’anni. La mostra è corredata anche da un video e arricchita da contributi multimediali accessibili con il proprio cellulare tramite i QR code posizionati sui pannelli. La mostra resterà allestita fino al 6 giugno e sarà visitabile negli orari di apertura della Cattedrale.
Il percorso della mostra, dopo il saluto di Mons. Castellucci, si apre con una breve analisi storico-temporale dei passaggi di tre pontefici tra XI e XII secolo a Carpi, nei decenni della definizione del nucleo di autonomia ecclesiale. Abbiamo poi accennato alla presenza di Giulio II nei pressi di Mirandola – che nel ‘500 non apparteneva ancora alla chiesa carpense – per motivi bellici. Saltando in avanti, con pochi passi, di alcuni secoli arriviamo ai nostri anni e ai nostri personali ricordi. Secoli non vuoti, anzi ricchi di avvenimenti (nel 1779 la prelatura viene elevata al rango di diocesi). Le visite pastorali fuori dalle mura vaticane, inaugurate in modo strutturato già da Paolo VI sono divenute prassi nel lungo e fecondo pontificato di S. Giovanni Paolo II, che ha visitato larga parte dell’Italia e moltissimi paesi del globo. Giovanni Paolo II visitò anche Carpi nel suo percorso emiliano.
I Papi hanno pertanto poi visitato ricorrentemente le grandi città della penisola, in particolare quelle che una volta erano le otto sedi cosiddette cardinalizie. Davvero insolita è invece la presenza nella Chiesa di Carpi di tale successione di eventi, certamente legata al terremoto del 2012 e alla conseguente opera di ricostruzione e ripresa. I Papi, Benedetto XVI e Francesco, anche in questo hanno dimostrato l’attenzione alle periferie, alle realtà di frontiera o dove si sperimenta la sofferenza per portare la personale vicinanza e quella della Chiesa universale. A titolo di cronaca, dopo aver svolto una rapida ricerca, in Italia le diocesi visitate dagli ultimi tre Papi sono Milano, Torino, Cagliari, Palermo, Bari, Napoli, Genova oltre alle predilette Pompei, Loreto e Assisi. Mentre nel mondo abbiamo Terra Santa con il Patriarcato di Gerusalemme, Malta, Cracovia, Aparecida, New York e Washington, L’Avana, Leiria-Fatima, Czestocowa e Istanbul. Quindi possiamo vantare come piccola Chiesa di Carpi una speciale predilezione da parte dei Pontefici. Ringraziamo per il suo caloroso saluto il vescovo Erio Castellucci, per il suo supporto fin dalla prim’ora a monsignor Gildo Manicardi e don Massimo per l’accoglienza e disponibilità ricevuta. Ringraziamenti che si estendono a tutti i fotografi, videomaker e i media che hanno concesso l’utilizzo del materiale (sono elencati nel primo pannello), il gruppo storico Carpi- Novi e Andrea Beltrami per le consulenze storiche. Infine una particolare citazione per il gruppo di lavoro che ha ideato e realizzato la mostra: Daniele Tavani, Nicola Catellani, Luigi Lamma, Nicola Tobia, Carlo Colli. L’augurio che rivolgiamo ai visitatori è di camminare tra le navate della Cattedrale stimolati da ricordi e suggestioni nel rileggere testi e rivedere immagini che hanno illuminato il nostro percorso personale e di Chiesa locale.
Matteo Casalgrandi