Cittadella della Carità, dove l’accoglienza è di casa
Quattro anni di vita per la Cittadella della Carità, sede della Caritas Diocesana e del Consultorio familiare.
Dal 25 giugno 2018, data della sua inaugurazione, la Cittadella della Carità “Odoardo e Maria Focherini”, in via Orazio Vecchi a Carpi, è centro propulsore per il servizio alle persone, alle famiglie, e alle loro diverse necessità. La struttura è sorta grazie al finanziamento determinante della Conferenza Episcopale Italiana, tramite i fondi dell’8xmille, per dare una sede adeguata alla Caritas Diocesana e all’Associazione Camilla Pio affiliata alla Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana. Le due realtà sono situate al pianterreno, con gli uffici e gli ambienti approntati per il colloquio e l’ascolto di quanti vi si rivolgono.
Fin dall’inizio il piano superiore si è connotato come spazio per l’ospitalità, un progetto sul versante dell’emergenza abitativa, così avvertita sul territorio, per cui la Caritas Diocesana si è attivata con varie forme di intervento – ad esempio, i due appartamenti per famiglie e il dormitorio maschile in via Curta Santa Chiara e un altro appartamento a Ponticelli di San Marino di Carpi. Il precedente alloggio alla Cittadella per i “padri separati” è stato oggetto di una sistemazione ed è ora adibito ad accogliere due piccoli nuclei famigliari.
Attualmente, si tratta di due mamme con figli – due per ciascuna – in attesa di accedere ad una casa popolare o ad un’altra sistemazione definitiva. Una delle due proviene dalla realtà di accoglienza dell’Agape di Mamma Nina, con cui collabora strettamente la Caritas Diocesana: la permanenza di questa madre nell’alloggio alla Cittadella della Carità si può considerare, per lei, come una tappa di maggiore autonomia e responsabilizzazione.
Particolarmente significativa nell’esprimere la “mission” della struttura in via Orazio Vecchi è, vale la pena ricordarlo, l’intitolazione ai coniugi Odoardo e Maria Focherini. Il Beato carpigiano fu unito, infatti, alla moglie da una profonda comunione di valori, fra cui la sensibilità verso i poveri e i bisognosi – da lui declinata concretamente non solo adoperandosi per il salvataggio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale ma anche nella Società San Vincenzo de Paoli – e la dedizione alla famiglia, vissuta come autentica vocazione. Il tutto traendo forza da una intensa vita di fede.
E proprio perché ogni iniziativa a favore del prossimo, progettata e messa in atto alla Cittadella, sia espressione della carità evangelica, non poteva mancare nella struttura un luogo dedicato alla preghiera, ovvero la cappella, in onore appunto del Beato Odoardo, che spicca con la sua facciata sull’intero edificio.