Madagascar, quante scoperte
Ad un anno dal mandato missionario di Camilla Lugli ecco il suo racconto... una “ranocchia curiosa” che saltella da una missione all’altra di questa splendida isola.
di Camilla Lugli
Camilla Lugli
Saltello, saltello, gracido, emetto un verso rauco intermittente, soprattutto di notte. Faly mahafantatra anareo aho (contenta di conoscervi), io sono una piccola rana malgascia, color arancione a pois, il mio nome è Rakoto Colgate.
Vivo in Madagascar precisamente a Manakara, a sud-est sulla costa orientale. Sono una rana piccolina, ho appena un anno. Il giardino in cui vivo è molto grande, sono circondata da piante terapeutiche, fiori bizzarri e colorati, da melanzane, pomodori, ananas, papaje, angurie e tanti altri frutti.
Poi in questo giardino c’è anche una casetta in cui ci sono degli animali particolari, in testa hanno una cresta rossa ruvida, sotto il collo i bargigli, hanno il becco ed occhi rotondi, si muovono rette con il petto all’infuori, pensate che peculiarità, le loro zampe sono corte ma robuste costituite da quattro dita, di cui tre rivolte in avanti e una all’indietro.