Ripresa prima lenta, ora “sterilizzata”
Covid, rincari dell’energia e ora la guerra mettono in ginocchio il settore tessileabbigliamento. Guaitoli, Lapam Moda: “Aziende colpite in modo diretto e indiretto”.
di Maria Silvia Cabri
La pandemia, il caro bollette e la guerra russoucraina. In poco meno di due anni i fattori che hanno inciso, e stanno incidendo, sul Distretto tessile-manufatturiero, non solo non hanno lasciato tregua ma stanno delineando un orizzonte molto preoccupante. L’Ufficio studi di Lapam ha presentato nei giorni scorsi i dati relativi a fatturato e occupazione riferiti al 2021.
Sul punto interviene Roberto Guaitoli, presidente Lapam Moda: “La dinamica di fatturato e occupazione in un campione di 168 imprese associate del comparto tessile, abbigliamento e calzature (Tac), denota una situazione a due velocità: da una parte la ripresa del 2021, che ha riportato il comparto nella nostra provincia sui livelli del 2019, dall’altro le preoccupazioni e la frenata dovuta alla guerra, che sta mettendo in difficoltà non soltanto chi lavora per il mercato russo, ma anche tante altre imprese: pensiamo soltanto, ad esempio, all’aumento dei costi per l’energia e anche a un altro importante effetto indiretto”.