Storie di guerra e di amicizie di Eliselle
CulturalMente, di Francesco Natale.
Conobbi Eliselle a Liber, programma che condussi per Radio Carpi Nuova sulla cultura, in cui la intervistai. Capii subito che era un’autrice che “ci sapeva fare” e per questo, un po’ di tempo dopo, le chiesi di scrivere la prefazione di Avventure di uno studente annoiato, il mio secondo libro. Compito che lei ha accettato all’istante.
Elisa Guidelli, questo è il suo vero nome, è uscita qualche giorno fa in libreria con un nuovo romanzo, Il Collegio, edito da Einaudi Ragazzi. Per questo nuovo appuntamento di Culturalmente sono tornato ad intervistarla.
Di cosa parla Il Collegio?
Il Collegio parla di una ragazzina di 12 anni che perde la sua casa nei bombardamenti del ’44 ed è costretta a trasferirsi insieme alla sua famiglia in un vecchio collegio che è veramente esistito dove trova molte famiglie di sfollati come lei e fa amicizia con altri bambini che sono andati ad abitare lì assieme ai loro familiari. Nel collegio trova Gabriella, una bimba molto particolare perché vede le anime delle persone che sono state lì precedentemente, incrocia sul suo cammino dei ragazzi con cui ha degli scontri, ma conosce anche la zia di Gabriella che diventa il suo punto di riferimento. Da lì si dipana tutta la storia.
Un’ambientazione, quella della guerra, drammaticamente attuale…
Purtroppo sì. La cosa incredibile è che quando hanno deciso di mettere in calendario il mio romanzo nessuno avrebbe immaginato una cosa del genere [la guerra in Ucraina, n.d.r.]. Quando si avvicinava la data di uscita io ero sempre più terrorizzata. Ho pensato “davvero non abbiamo imparato niente dalla storia?”.
Perché hai scelto di ambientare il tuo libro durante la Seconda Guerra Mondiale?
È una scelta dovuta ai tanti racconti di mia nonna, di mio nonno e di mio papà che ho raccolto nel corso degli anni che a un certo punto ho deciso di mettere in un romanzo. Ovviamente ho cambiato tante cose, ma le basi sono proprio quelle dei racconti di vita vissuta. Questo libro è stato una scelta pensata da diversi anni e che finalmente sono riuscita a mettere in pratica.
Il Collegio è un libro per ragazzi e parla di argomenti forti come le leggi razziali. Come si devono raccontare questi argomenti ai giovani?
Secondo me serve il giusto approccio: essere il più possibile chiari, talvolta “chirurgici”, approfondire, arrivare dritti al punto perché i ragazzi capiscono le cose molto prima degli adulti. L’importante è dire la verità, saranno poi i ragazzi a differenziare le cose giuste da quelle sbagliate.
Come l’amicizia, valore su cui si basa molto il libro, è un antidoto alla guerra?
L’amicizia è uno dei macro temi di questo romanzo perché si nota non solo tra i bambini e le bambine che si incontrano in questo collegio in cui tutto è nuovo, ma anche nella rete di amicizie femminili che si formano proprio perché le donne durante la guerra molto spesso hanno dovuto affrontare le difficoltà da sole.
L’amicizia è uno degli aspetti che in questo romanzo spicca di più.
Sabato 26 marzo alle ore 16 presso lo spazio incontri del Museo diocesano Francesco Natale presenta il suo libro “Avventure di uno studente annoiato” intervistato da Maria Silvia Cabri.