Università a Carpi: approvata la convenzione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Unimore e Comune
Il cantiere affidato al Gruppo milanese Lombardini22, prenderà il via nel mese di marzo e dovrebbe concludersi entro luglio del prossimo anno in tempo per l’apertura dell’anno accademico 2023/2024.
Martedì 15 marzo è stata approvata la convenzione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Università di Modena e Reggio Emilia e Comune di Carpi per portare sul territorio carpigiano un corso di laurea magistrale di tipo ingegneristico. “Con questa firma scriviamo una pagina importante della storia del XXI secolo della nostra città. È un sogno che si realizza, un vero e proprio momento storico”. Con queste parole il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Corrado Faglioni, ha “suggellato” la convenzione approvata e firmata a palazzo Brusati dai tre attori protagonisti: Fondazione, Comune, con il sindaco Alberto Bellelli, Unimore con il magnifico rettore Carlo Adolfo Porro. Dopo la firma del protocollo d’intesa, a gennaio 2021, e le successive attività preliminari elaborate dal Tavolo di Consultazione e dal Comitato Tecnico Scientifico, ora con la stipula della convenzione si apre la vera e propria fase operativa. A questo riguardo, Unimore procederà all’iter per la formulazione dell’accreditamento di un corso di laura magistrale, interamente in lingua inglese, provvisoriamente denominato ‘Engineering for Industrial Sustainability’ (LM-33), da parte del Ministero dell’Università e Ricerca e dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario.
L’Ateneo di Modena e Reggio Emilia gestirà e coordinerà le iniziative didattiche e di ricerca nella sede carpigiana, promuovendo i rapporti con le realtà produttive interessate. Fondazione e Università, in forza dell’impegno reciproco a sviluppare collaborazioni nell’ambito dell’istruzione e della ricerca nel settore dell’ingegneria sottoscritto con il protocollo d’intesa, si riservano inoltre la possibilità di avviare attività formative aggiuntive, quali master e corsi di formazione.
“Si tratta del più importante investimento mai realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi”, ha affermato Faglioni. Il nuovo polo universitario (si pensa a una cinquantina di studenti iniziali, per arrivare a regime a 700), sorgerà alle spalle della stazione ferroviaria (inizialmente la collocazione era prevista al Parco di Santa Croce di proprietà della Fondazione, ndr), e comporta per l’Ente un investimento di 18.5 milioni di euro. Nello specifico, l’investimento patrimoniale di 12.5 milioni è così suddiviso: 2 milioni di euro per l’acquisto del terreno nell’Oltreferrovia, 8 milioni quelli assegnati alla AeC Costruzioni di San Possidonio per realizzare il nuovo Polo e le opere annesse. 600mila euro per acquistare l’ex Consorzio Agrario; 700mila euro di oneri di urbanizzazione versati al Comune; 900 mila euro per concorrere alle opere di viabilità.
Oltre a queste risorse, per dare corpo al progetto di alta formazione sul territorio, la Fondazione destinerà all’Università 500 mila euro l’anno, per complessivi 6 milioni di euro, in un arco temporale di 12 anni, per sostenerne l’attività didattica e di ricerca, oltre a mettere a disposizione una sede nell’ambito del nuovo Polo per l’Innovazione, struttura di nuova costruzione a uso pubblico che ospiterà aule, laboratori didattici e di ricerca, spazi amministrativi e locali da destinare a start up e spin off universitari.
Il cantiere per la realizzazione del nuovo polo, affidato al Gruppo milanese Lombardini22, si estenderà su una superficie di 5mila metri quadri e sarà monopiano, prenderà il via nel mese di marzo e dovrebbe concludersi entro luglio del prossimo anno in tempo per l’apertura dell’anno accademico 2023/2024.
Considerata la particolare positiva ricaduta sul tessuto economico, sociale e culturale del territorio, il Comune di Carpi si è reso disponibile all’implementazione dei servizi di trasporto, degli standard urbanistici e delle opere infrastrutturali necessarie, per agevolare e consentire la fruizione dell’importante progetto formativo, mediante la regia delle trasformazioni urbanistiche e delle opere pubbliche in corso o che si avvieranno nell’ambito dell’Oltreferrovia, oltre a mettere a disposizione gli strumenti amministrativi di cui dispone utili al raggiungimento degli obiettivi del progetto.