Un Sinodo da comunicare
Nell’incontro del vescovo Erio con gli operatori della comunicazione anche un confronto sul Cammino sinodale della chiesa.
di Luigi Lamma
“Tutti sono invitati a parlare con coraggio e franchezza, cioè nella libertà, nella verità e nella carità”. E così è avvenuto nel dialogo tra i giornalisti e gli operatori della comunicazione con il vescovo Erio Castellucci, nel corso dell’incontro promosso dagli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali delle diocesi di Modena-Nonantola e Carpi in occasione della festa di San Francesco di Sales, posticipata causa covid, al 3 marzo a Carpi. Già nella lettera di invito veniva specifi cato che si sarebbe trattato di un momento di ascolto inserito nel Cammino sinodale che sta impegnando le due Diocesi modenesi insieme a tutte le chiese in Italia.
Nella breve nota introduttiva Simone Ghelfi, referente del cammino sinodale per la diocesi di Carpi, intervenuto anche a nome dei suoi omologhi dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, ha illustrato le tappe e le modalità con cui si sta vivendo il sinodo evidenziando che al momento risultano all’opera una sessantina di gruppi sinodali con 58 contributi già pervenuti a Modena, una cinquantina di gruppi e 20 contributi raccolti a Carpi. Prendendo spunto dal messaggio del Papa per la 59° Giornata mondiale per le comunicazioni sociali sul tema “Ascoltare con l’orecchio del cuore” monsignor Castellucci ha portato all’attenzione dei comunicatori un aspetto cruciale dell’attuale dinamica della comunicazione pubblica, chiedendo e chiedendosi “che cosa ascolta il nostro cuore?”.