Città inclusiva e senza limiti
Sabato 5 marzo l’intervento di Stefania Campioli al Laboratorio Teologico Realino “Progettare luoghi per le persone nella società contemporanea”.
di Stefania Campioli, *architetto e dottoranda in Tecnica e Pianificazione urbanistica al politecnico di Milano, dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Istruzioni e Ambiente Costruito
Quali sono gli orientamenti urbani che una città deve darsi per inserirsi in una prospettiva di sviluppo equo, sostenibile e attento alle persone? Come l’attivazione di politiche basate sull’accessibilità e l’inclusione può aiutare ad andare in questa direzione? Quali nuovi strumenti sono necessari per la pianificazione urbana? Queste sono alcune delle domande a cui ho tentato di dare risposta nel libro “Città inclusiva e senza limiti. Progettare luoghi per le persone nella società contemporanea” uscito a giugno del 2020.
Questo libro è l’esito di un progetto di ricerca che ha messo a frutto il lavoro svolto negli ultimi quattro anni all’interno del laboratorio di ricerca del Polo di Mantova – Politecnico di Milano sul tema dell’accessibilità urbana. Il testo raccoglie infatti tutti i differenti contributi che a diverso titolo hanno partecipato allo sviluppo del tema. Parlare oggi di accessibilità urbana non significa fare riferimento alle sole “barriere architettoniche”, ma a tutti quei “limiti” che nella quotidianità della vita possono impedire ad una persona un completo ed autonomo godimento di un spazio, di un servizio o di un’attività.
Pensare alle politiche per garantire accessibilità e inclusione non può essere un’azione parallela a quelle per l’ambiente, la società, l’economia, la cultura e gli spazi pubblici, ma deve essere un’azione integrata ai progetti per tutto il territorio. Servono allora strumenti dinamici e flessibili capaci di migliorare l’abitabilità dell’ambiente urbano, l’integrazione, l’inclusione sociale, l’identità di un luogo.