Sciopero piscine, il CSI prende posizione
Il presidente nazionale Vittorio Bosio prende posizione sullo sciopero nazionale dei gestori delle piscine in programma per oggi, domenica 6 febbraio.
Un annuncio pesante quello dello sciopero nazionale da parte dei gestori delle piscine, che alzano la voce per mandare un segnale importante al Governo, in cerca di risposte concrete per un settore in crisi. Con l’aumento delle bollette di gas ed energia elettrica ad essere colpite in modo pesante sono anche le piscine, con molte le società sportive ed impianti che si trovano spalle al muro. Al loro fianco i comitati CSI, che in tutta la penisola manifestano la necessità di gesti concreti per un settore che rischia il fallimento.
«Serve un tavolo con le istituzioni – afferma il presidente del CSI Vittorio Bosio – e sollecitiamo il Governo ad assumere provvedimenti concreti per evitare la chiusura di tanti poli natatori italiani. Siamo vicini al mondo delle società sportive; negli ultimi due anni lo sport italiano è stato tra i settori più colpiti dalle restrizioni conseguenti alla pandemia. Non sempre l’azione del Governo è stata incisiva per associazioni, società sportive dilettantistiche ed Enti di Promozione Sportiva, con ristori che spesso non tenevano conto delle importanti differenze tra le varie realtà sportive, creando evidenti disparità nella distribuzione dei sostegni. Di questa situazione ne hanno sofferto in particolare gli impianti natatori, rimasti chiusi per oltre 10 mesi e riaperti a capienza ridotta. Ora le bollette “pazze” con rincari a luce e gas di cui questi impianti sono grossi utilizzatori sono tali da rendere insostenibile la situazione. Sono così a rischio di chiusura definitiva molti impianti natatori e con essi va in crisi un intero settore sportivo sia agonistico che dilettantistico. Il rischio riguarda decine di migliaia di lavoratori del settore, ma anche un fondamentale servizio di utilità sociale per i cittadini del territorio ed un patrimonio immobiliare pubblico e privato di importanza strategica».
«Il CSI – conclude Bosio – non può che condividere le concrete preoccupazioni dei gestori e si appella alle forze di Governo, perché cerchino soluzioni a sostegno del settore non solo con una adeguata proporzionalità nei ristori, ma soprattutto attuando un calmieramento dei costi delle utenze, attualmente al centro di una bolla speculativa internazionale. Ci troviamo di fronte ad un Governo di ampia coalizione, dove forze politiche di opposte estrazioni si sono unite, sotto la guida di premier capace e credibile, per ascoltare le tante domande di un Paese in difficoltà: questo è il momento di dare risposte concrete a quelle domande».