Visitare e consolare: una missione per tutti
Verso la Giornata del malato: intervista a don Vianney Munyaruyenzi, assistente dell’Unitalsi e cappellano dell’ospedale di Mirandola.
di Virginia Panzani
Don Vianney e Marietta Di Sario dell’Unitalsi davanti alla grotta di Lourdes
“Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità” è il tema della Giornata mondiale del malato 2022, una ricorrenza istituita trent’anni fa da Giovanni Paolo II e fissata all’11 febbraio, festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura.
Fresco di nomina a cappellano dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, ma con alle spalle una consolidata esperienza come assistente dell’Unitalsi di Carpi, e ora anche di Modena, don Jean-Marie Vianney Munyaruyenzi, parroco di Cividale, offre alcuni spunti di riflessione sulla “vicinanza fraterna” ai malati.
“Nel Credo – afferma il sacerdote – professiamo che Gesù ‘per la nostra salvezza discese dal cielo’. Si parla della salvezza dell’essere umano, corpo e anima. Gesù Cristo si è fatto Uomo, è morto ed è risorto per la liberazione dell’uomo e tutto l’uomo. Dunque, l’attenzione della Chiesa ai malati affonda le proprie radici fino alle origini della vicenda stessa della comunità cristiana, e anche oltre”.