La cattedra dei giovani
La lettera alla città del vescovo Erio in occasione della festa del patrono di Modena San Geminiano.
di Luigi Lamma
E’ dedicata ai giovani “protagonisti del rinnovamento” la tradizionale Lettera alla città che il vescovo Erio Castellucci ha scritto in occasione della festa del patrono di Modena San Geminiano, con il titolo “Ritroveremo la primavera”. Un testo denso e articolato segno di quanto la condizione giovanile stia a cuore al Vescovo, al centro delle sue preoccupazioni di Pastore attento al bene, e in questo caso al futuro, della comunità, che è superfluo suddividere tra civile ed ecclesiale, come già aveva anticipato nel messaggio di Natale.
Nella parte introduttiva si sviluppa un’analisi sociologica e comunicativa tutta tesa a dimostrare l’eccessiva accentuazione negativa che la cronaca attribuisce a tutte le vicende che coinvolgono i giovani.
Che mondo lasciamo ai nostri ragazzi?
“Prudenza, dunque, nel dare giudizi sui giovani d’oggi, – avverte monsignor Castellucci – nel gridare allo sfacelo morale, culturale, affettivo e sociale, nell’addossare agli adolescenti le etichette di teppisti, violenti e sfaccendati”. Negli anni sono diventato allergico al costante abbinamento del sostantivo “disagio” all’aggettivo “giovanile”. Quando il mondo degli adulti rileva comportamenti inaccettabili nei giovani, è tenuto moralmente a premettere un esame di coscienza”.