La pandemia del cuore da non sottovalutare
Malattie cardiovascolari: è allerta rossa. Cappelli, primario di Cardiologia: “Le persone hanno avuto paura a venire in ospedale”.
di Maria Silvia Cabri
Stefano Cappelli
Siamo tutti concentrati sulla pandemia da Coronavirus, ma esiste anche una “pandemia del cuore” che sta presentando numeri drammaticamente alti. Nel post emergenza Covid (se così si può chiamare) è infatti allerta rossa per le malattie del cuore: i morti per infarto sono infatti triplicati. Le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel mondo con 18,5 milioni di vite perse l’anno e prima causa anche in Italia sia per gli uomini (31,7%) sia per le donne (37,7%) con 230mila decessi certificati dall’Istat, dopo 18 mesi di pandemia denunciano un vero e proprio bollettino di guerra.
I ricoveri sono crollati del 3040%, la mortalità per infarto triplicata, le prime visite ridotte di oltre il 20% e quelle di controllo segnano un secco -30%. L’aderenza alle terapie, che in moltissimi casi segna il discrimine tra salvarsi o no la vita, è scesa fin sotto il 50%. “Sotto l’aspetto delle patologie cardio vascolari – spiega il dottor Stefano Cappelli, direttore della Struttura complessa Unità operativa di Cardiologia del Ramazzini di Carpi – la pandemia ha generato un pro- blema legato al virus in termini di patologia correlata. Il vero dramma si è verificato in quanto le persone, per paura di infettarsi, non si sono più rivolte all’ospedale anche in caso di patologia acuta.
Quindi, ‘mentendo a se stesse’ e sottovalutando il problema in caso di comparsa dei sintomi, sono morte a casa”. “Di per sé, nella nostra realtà, non abbiamo a distanza registrato un incremento di casi patologici specificatamente legati al Coronavirus – prosegue il primario di Cardiologia -. A livello cardio vascolare il virus agisce alterando il sistema della coagulazione, colpendo sia il versante venoso, con conseguenti embolie polmonari, che quello arterioso con incremento delle coronaropatie. Inoltre, il Covid, come tanti altri virus, compreso quello influenzale, può attaccare direttamente il muscolo cardiaco generando miocardite, o esclusivamente il foglietto che riveste il cuore in caso di pericardite”… continua a leggere.