Il vescovo Erio in visita al circo Busnelli a Modena per la benedizione natalizia
La vicinanza della chiesa agli operatori del settore dello spettacolo viaggiante in forte difficoltà
“E’ una gioia incontrare voi, cari operatori e operatrici del mondo dello spettacolo viaggiante, grazie alle numerose imprese di attrazioni, l’aria della gioia che portate nelle feste, nelle sagre, nei nostri paesi, ancora segnati dalla tristezza e dal lutto di una pandemia che non è ancora finita”. E’ racchiuso in queste parole di mons. Gian Carlo Perego, vescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, durante la celebrazione eucaristica del recente convegno nazionale svoltosi a Padova nel mese di novembre il senso dell’impegno della Chiesa in accompagnamento alle tante persone e famiglie coinvolte in questo settore. Ultima testimonianza in ordine di tempo la si è avuta lo scorso 31 dicembre, quando il nostro Arcivescovo mons. Erio Castellucci ha fatto visita al Circo Busnelli presso l’area a fianco del Palapanini a Modena. Insieme al titolare del Circo, Arcangelo Busnelli, giunto oramai alla terza generazione di circensi, si sono stretti in un momento di preghiera con il Vescovo, i famigliari, figli e figlie coi nipoti, tutti impegnati nel proseguire questa bellissima tradizione.
“La realtà dello spettacolo viaggiante – afferma Stefano Croci referente Migrantes per la diocesi di Carpi – comprende circa 5mila aziende in tutta Italia dando lavoro a circa 20mila persone, impegnate nella realizzazione degli spettacoli o nella gestione delle attrezzature, in quanto la maggior parte sono operatori dei luna park oppure circensi. Una vita all’insegna dello spostamento e dell’offrire momenti di gioia e divertimento, spesso si tratta di famiglie che da diverse generazioni praticano queste attività. Molte di loro sono credenti di fede cattolica e la Chiesa per loro e con loro promuove forme particolari affinché siano membri effettivi della comunità. Impresa non facile, perché gli operatori dello spettacolo viaggiante sono quasi sempre impegnati nei giorni festivi, frequentemente cambiano città e le soste sono per brevi periodi, i bambini e le bambine devono comunque andare a scuola. Se aggiungiamo poi che da quasi due anni, causa pandemia, il settore è stato quasi paralizzato, la vicinanza della comunità cattolica nelle città dove essi sostano si fa ancora più importante. Dobbiamo anche dire che molte Caritas diocesane insieme agli uffici Migrantes hanno aiutato queste famiglie a superare il periodo di crisi. Ad. esempio nelle Marche si sono fatti carico di un intero circo, animali compresi. Nel nostro territorio, è oramai una tradizione a Carpi la Messa con gli operatori dello Spettacolo viaggiante, fino a prima della pandemia celebrata all’interno dell’area del luna park”.