Cattedrale gremita per l’ultimo saluto ad Ernesto Giocolano
La moglie Maria: "So che ora è felice della casa del Signore, che era il suo ultimo traguardo e sono certa che da lassù ci darà la forza per andare avanti”
Si sono svolte stamattina in Cattedrale le esequie funebri di Ernesto Giocolano, morto domenica a 70 anni per un infarto fulminante. A portargli l’ultimo saluto c’erano i rappresentanti di tutte le diverse realtà nelle quali Ernesto ha portato il suo contributo di educatore e insegnante, amico e cristiano.
“Ernesto ha goduto della presenza di Cristo in vita – ha affermato durante l’omelia monsignor Douglas Regattieri, vescovo di Cesana-Sarsina, molto legato a Giocolano e alla sua famiglia – ma, con le sue domande e riflessioni, è anche sempre stato alla ricerca di Dio. La ricerca per lui è terminata, è nell’abbraccio del Signore, ma ci lascia un’importante eredità. Nei tanti anni di insegnamento ha trascorso ore e ore con i giovani, seguendoli, quale autentico educatore, nella loro crescita umana e intellettuale, trasmettendo loro il desiderio di ricerca, di stimolo verso obiettivi sempre più elevati senza mai accontentarsi. Era bellissimo vedere la pura gioia nei suoi occhi quando riusciva a portare a compimento uno de suoi progetti, uno spettacolo con i suoi ragazzi e poteva poi mostrarlo a tutta la città. Lo ringraziamo per la testimonianza che ci ha lasciato”.
Sull’altare anche don Massimo Dotti, parroco del Duomo, don Luca Bigarelli e don Adam per il Csi, oltre a vari diaconi che hanno condiviso con Ernesto amicizia e valori cristiani. A fronte della bara chiara di faggio, sulla quale era stata posata anche la maglietta de “I Giovani per Carpi” che il professore aveva fondato nel segno della solidarietà e dell’integrazione, tante le testimonianze di affetto, stima e nostalgia.
Come quello della nipote Elisabetta: “Ciao zio Ernesto, ancora non mi capacito che non mio renderai ancora partecipe delle tue iniziative sempre volte ad aiutare il prossimo, a stimolare i giovani nella loro crescita, a supportarli nel mondo dello sport, dell’associazionismo, della Fede. Se dovessi descriverti userei solo una parola: umanità. Sei stato per noi un esempio di cui faremo tesoro, sempre calmo e sorridente, volto a creare e mai a distruggere. Hai costruito una famiglia stupenda; il tuo cuore ha smesso di battere ma adesso sei parte dei nostri cuori per sempre. Adesso sei con i tuoi fratelli nella casa del Signore, un luogo che sono certa hai sempre desiderato raggiungere”.
Commovente il discorso della moglie Maria che ha voluto ringraziare tutti coloro che le sono stati vicini con una parola, una visita “e soprattutto con la preghiera che mi darà la forza di andare avanti. Ernesto era Ernesto, l’amore della mia vita. So che ora è felice della casa del Signore, che era il suo ultimo traguardo e sono certa che da lassù ci darà la forza per andare avanti”.