Ancora il diritto all’aborto
di Gabriele Semprebon
Su “Fanpage”, il 16 Novembre, la giornalista Daniela Collu attacca fortemente il presentatore Alfonso Signorini per una sua frase detta in diretta televisiva: “noi siamo contrari all’aborto in ogni sua forma, anche quello dei cani”. Ora, che le abortiste possano dire e fare ciò che vogliono e gli altri debbano essere sempre massacrati mediaticamente questo è intollerabile come anche intollerabili le motivazioni dell’attacco.
Ne vorrei ricordare solo alcune di queste “sentenze” dell’illuminata giornalista: “…quando Signorini parla di ogni forma di aborto, di cosa sta parlando? È contrario all’aborto terapeutico? a quello reso necessario dopo una violenza sessuale? È contrario all’aborto praticato legalmente nelle strutture sanitarie (ammesso che si riesca a fare, vista la quantità di medici obiettori) o alle centinaia di aborti clandestini praticati ancora in un paese in cui vergogna, moralismo e giudizio vengono propinati in prima serata come se niente fosse?”
In questa frase si dice che l’aborto è necessario, ci si riferisce all’intoccabilità della legge per poi, quando fa comodo, criticarla riguardo all’obiezione di coscienza. Addirittura, riconosce nel “moralismo” la causa degli aborti clandestini ripensando, tra le righe, ancora la storia trita, ritrita e falsa che la legge 194 ha permesso di mettere fine agli aborti clandestini…ma se sono clandestini come fai a quantificarli?
La giornalista continua “Perché tra i concorrenti non c’è stato uomo o donna che abbia detto che no, caro Alfonso, mettere in discussione in maniera così spicciola un diritto conquistato sulla pelle delle donne in decenni e decenni di lotta… Sulla pelle delle donne? E alla pelle dei bambini non ci pensa mai nessuno? E si parla di diritto? Ma quando mai il far fuori una persona è un diritto. Questo è qualcosa di abominevole! La giornalista rincara la dose: “dall’alto di quale utero Signorini decide che “noi” siamo contrari all’aborto?… Difficile immaginare una donna conduttrice, al suo stesso posto, libera di dire che l’interruzione di gravidanza è un diritto garantito e che “noi” siamo favorevoli a qualunque forma di autodeterminazione…”.
Parole oscene, quando si cita l’utero con tutti i connessi riguardanti sempre i diritti delle donne e all’autodeterminazione che si spinge fino all’uccisione di un figlio. Quando si inizierà a parlare di doveri? Il dovere di essere responsabili delle proprie azioni e del promuovere la vita di un’altra persona è proprio così lontano da queste libertine e petulanti attiviste dell’autodeterminazione?