Scout: l’educazione non finisce mai
Il 28 novembre si è svolta l’uscita del Consiglio di Zona. Al centro del confronto il percorso formativo degli educatori.
Pattuglia comunicazione Agesci Zona di Carpi
Ricetta di oggi. Prendi una trentina di capi scout dell’Agesci Zona di Carpi, sceglili accuratamente tra i più esperti ed entusiasti a disposizione, alcuni giovani virgulti e altri invece più “stagionati”. Mettili tutti in una location scout evocativa e lasciali una domenica intera a lavorare e a confrontarsi su progetti, formazione e riforme associative.
Inizia la preparazione con una Santa Messa celebrata da don Antonio Dotti, assistente ecclesiastico di Zona, e inframmezza con un pranzo allegro e condiviso con alcuni sacerdoti, religiosi e religiose della diocesi che vogliono bene allo scautismo. Il piatto preparato domenica 28 novembre a Medolla non ha deluso i commensali anche se, a ragione dello spessore degli argomenti, a volte è risultato un po’… pesante da digerire. Tutte cose interessanti quelle su cui i capi gruppo responsabili dei 12 gruppi scout si sono confrontati durante l’uscita del Consiglio di Zona, ma allo stesso tempo molto impegnative.
Si è discusso delle modalità di formazione dei capi in Agesci e delle tappe dell’iter formativo degli adulti in servizio in associazione. Il percorso formativo è tuttora molto valido e di qualità ma l’Agesci, con il contributo di tutti i capi italiani, lo sta ripensando per renderlo ancora più facilmente fruibile, flessibile e modulare e quindi (si spera) più efficace a formare capi ad affrontare sfide educative sempre più impegnative.
Il secondo confronto ha riguardato il Progetto del Capo, ovvero la modalità con cui ogni capo (con l’aiuto degli altri capi della Comunità Capi) valuta le proprie carenze e potenzialità di educatore e progetta un cammino personale che lo aiuti a migliorare il proprio servizio.
Oltre a chiedere ai propri capi un impegno costante nella propria formazione, l’Agesci è pronta a dare un aiuto. Per questo in Zona è stata formata una pattuglia di capi formatori che, guidati saggiamente dagli incaricati alla formazione capi (Fo.Ca. abbreviato), propongono, supportano e sono a disposizione per aiutare i capi di tutte le parrocchie.
Insomma un gran lavorare perché, come diceva Baden-Powell: “L’educazione non finisce mai”.