“Volontaria”: spettacolo a sostegno della missione di Gramsh in Albania
Dal 2 al 4 dicembre, alla Sala Loria a Carpi, andrà in scena lo spettacolo con testi ed immagini di Arianna Agnoletto sulla sua esperienza di servizio presso le Figlie della Carità di Gramsh. Organizzano Solidarietà Missionaria e Centro Missionario con il patrocinio della Città di Carpi
L’Associazione Solidarietà Missionaria, unitamente al Centro Missionario della Diocesi di Carpi, è lieta di promuovere, con il patrocinio della Città di Carpi, lo spettacolo “Volontaria: parole, immagini e musica che raccontano un’esperienza missionaria” di Arianna Agnoletto, con musiche del compositore Enrico Pasini. Presso la Sala Loria, allestita per l’occasione come un palcoscenico, la prima andrà in scena giovedì 2 dicembre, alle 21. Seguiranno due repliche: venerdì 3, sempre alle 21, e sabato 4, alle 10.
L’iniziativa è nata dall’esperienza personale di Arianna Agnoletto, volontaria carpigiana che nel 2019 ha trascorso un periodo di servizio presso la missione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli a Gramsh in Albania. Da qui, il desiderio dell’autrice di “testimoniare” il suo vissuto raccontando la realtà e le persone incontrate e di continuare a “spendersi”, anche da Carpi, a sostegno dell’opera svolta dalle suore nella missione. Non solo, dunque, una raccolta fondi, ma un progetto che possa diffondere, in particolare tra i giovani, la sensibilità missionaria e lo spirito di solidarietà.
Grazie ad una coinvolgente combinazione di diversi linguaggi artistici, lo spettacolo prende forma dalle pagine del diario quotidiano di Arianna in Albania, a cui si affiancano gli scatti fotografici da lei realizzati, discreti e rispettosi, ma, allo stesso tempo, fortemente incisivi. Per coniugare parole e immagini in armonia, le musiche sono state composte ad hoc da Enrico Pasini, figlio dell’autrice.
Lo spettacolo “Volontaria” andrà in scena alla Sala Loria (via Rodolfo Pio 1) a Carpi: giovedì 2 e venerdì 3 dicembre, alle ore 21; sabato 4 dicembre, alle ore 10. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Non è richiesta la prenotazione. Obbligo di Green Pass.
Le offerte libere lasciate dal pubblico in sala saranno devolute a sostegno dei progetti nella missione di Gramsh, in particolare quelli denominati “Mensa”, “Studio” e “Costruzione case”.
Info: Solidarietà Missionaria cell. 331 2150000; e-mail: solmissionariacarpi@gmail.com
Don Antonio Dotti, presidente di Solidarietà Missionaria e direttore del Centro Missionario Diocesano di Carpi
La missione che le Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli hanno a Gramsh, in Albania, rappresenta da decenni, per la nostra diocesi, un esempio fecondo di “Chiesa povera per i poveri” nonché la possibilità concreta di imparare a lasciarci evangelizzare dagli ultimi come ci chiede il Vangelo. Dobbiamo in particolare alle carpigiane suor Maria Caterina Colli e alla nipote Anna se l’intreccio con questa Chiesa sorella ha permesso di costruire percorsi di collaborazione, cooperazione e vicinanza a persone e famiglie nel bisogno, dove spesso povertà economica e culturale si presentano purtroppo combinate. Questo spettacolo dà pieno compimento a questo percorso di alleanza.
Dunque è gioia grande per il Centro Missionario e Solidarietà Missionaria veder fiorire e sostenere il progetto di Arianna, che ha scelto di spendersi in prima persona partendo e al suo rientro è stata capace di dare continuità, grazie ai talenti che le sono stati donati, al suo servizio, spinta anche dal legame speciale che ha instaurato con le suore. Il bene nasce e fiorisce proprio dalla grande testimonianza di amore fecondo che le suore di Gransh hanno saputo trasmetterle.
Arianna Agnoletto, autrice dello spettacolo “Volontaria”
Da tanto tempo sentivo forte la necessità di vivere un’esperienza di “servizio”. Mi era molto chiaro che dovevo andare in un altro luogo, lontano da casa per potermi confrontare con realtà diverse e distanti dal mio mondo “comodo”. Avevo l’urgenza di capire la differenza “dal pensarci all’esserci” e se la spinta che sentivo ad andare poteva essere d’aiuto. Non avevo un luogo preciso in mente, non era neppure importante, quello che era fondamentale era che ci fosse bisogno, che mi fosse data la possibilità di essere d’aiuto.
Una volta arrivata presso la missione ho preso l’abitudine di scrivere un diario la sera, facevo fotografie durante il giorno e tutto coincideva. Avevo un pensiero fisso: cosa fare dopo, come dare un senso all’esperienza, come trasmetterla, raccontarla agli altri. Penso che il volontario abbia due missioni: vivere l’esperienza e raccontarla, diffonderla, dare ancora più sostanza al suo dono personale e soprattutto dare continuità all’aiuto. Al ritorno ho parlato del mio progetto con Enrico, mio figlio, che mi ha appoggiata e si è occupato delle musiche. Tutto è nato in modo spontaneo e semplice, come lo sarà la testimonianza, caratteristica di questa meravigliosa esperienza.
Da sinistra suor Vida, suor Mimosa e Arianna Agnoletto