Settimana Sociale. La creazione risponde alla giustizia dell’uomo
Il racconto dei delegati diocesani dopo la partecipazione alla Settimana Sociale dei cattolici italiani a Taranto appena conclusa.
di Alessandro Cattini
Matteo Manicardi, Maria Giulia Medici, Cinzia Nasi (Modena), Emanuele Pasquali
Di ritorno dalla Settimana Sociale dei cattolici italiani, conclusasi a Taranto domenica 24 ottobre, Maria Giulia Medici, Matteo Manicardi ed Emanuele Pasquali ci hanno raccontato la loro esperienza e le impressioni suscitate da questo grande evento nazionale. La loro testimonianza risuona come quella di chi si è realmente sentito parte di un percorso ecclesiale di ampio respiro. Ecco come hanno risposto alle nostre domande sull’evento, che ha avuto come tema centrale “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”.
Prima che partiste vi ho chiesto tre parole per riassumere le vostre aspettative. Ora ve ne chiedo altre tre. Quali usereste per riassumere la vostra esperienza alla Settimana Sociale?
Matteo:
Le mie tre parole sono sinodalità, relazione e visione. Essere lì tutti insieme dopo tanti mesi di pandemia è stato davvero un “salto quantico” importante. Si è proprio percepita la potenza del ritrovarsi e l’attrazione che c’è verso questo argomento, oltre alla visione che la fede può offrire su questi temi. Vedere i delegati di più di duecentoquaranta diocesi d’Italia riuniti nello stesso posto per pregare insieme è stata una cosa molto emozionante, che ha rinsaldato le relazioni fra noi e con gli altri.
Emanuele:
Io direi comprensione, sorpresa e contraddizione. Comprensione perché gli interventi degli esperti sono stati molto effi caci e mi hanno aiutato a capire meglio gli argomenti centrali dell’evento. Non si è trattato di interventi generici o astratti, ma pratici e concreti. La sorpresa invece è legata al fatto che non mi aspettavo un’atmosfera del genere, come per esempio quella che si è creata durante il magnifico concerto in concattedrale… continua a leggere.