Il primario psichiatra Tibaldi interviene sulla “Salute mentale delle donne vittime di violenza”
"Chi subisce violenza (fisica, sessuale, quindi soprattutto le donne) ha un rischio decine di volte maggiore di andare incontro a gravi forme di sofferenza mentale; rischio 48 volte superiore di soffrire di psicosi"
Alla tre giorni del seminario “Viaggio nella salute mentale delle donne vittime di violenza”, che si è svolto a Carpi dal 15 al 17 ottobre, promosso da Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Differenza Donna (ente gestore del numero nazionale antiviolenza e stalking 1522) e Fundaciòn de solidaridad Amaranta (Spagna) nell’ambito del Progetto europeo “MIRIAM. Free Migrant Women from GBV, through identification and access to specialized support service”, è intervenuto anche il dottor Giuseppe Tibaldi, direttore dell’Unità Operativa di Salute Mentale dell’Area Nord.
“Chi subisce violenza (fisica, sessuale, quindi soprattutto le donne) ha un rischio decine di volte maggiore di andare incontro a gravi forme di sofferenza mentale; rischio 48 volte superiore di soffrire di psicosi – ha affermato il dottor Tibaldi nel suo intervento -. Secondo uno studio inglese, il 65% delle donne ricoverate in Psichiatria aveva alle spalle storie di abuso sessuale o fisico. Spesso la cultura medica si ferma al sintomo, mentre il tema della violenza impone un’esplorazione della biografia delle persone. Significative in tal senso le parole di Eleanor Longden, esponente del movimento inglese degli ‘Uditori di voci’ (‘The voices in my head’): ‘Non chiedermi che sintomi ho, chiedimi che cosa mi è successo’”.