La crescita… dei figli
“Lo sportello di Notizie”: il professor Giuseppe Torluccio, economista, risponde alle domande dei lettori su questioni inerenti il vivere quotidiano.
Gentile professore, i giornali sottolineano che dovremmo andare in pensione prima e fare più figli; ma non è un controsenso?
Lettera firmata
Caro Lettore, la crescita è legata ai consumi e certamente la presenza dei figli aumenta, a parità di altre condizioni, il consumo della società generando un maggiore indotto economico. L’economista Carlo Cottarelli proprio in questi giorni ha ipotizzato di “aiutare” le madri con più figli grazie alla possibilità offerta alle mamme di godere di una pensione anticipata. In pratica, un bonus in grado di incentivare l’interesse delle famiglie a diventare numerose. Non è detto che sia la soluzione “più pratica” in quanto i ragionamenti sulla pensione spesso vengono fatti ad un’età dove… “non ho l’età” per aver figli, perlomeno in modo naturale. È quindi necessario capire l’attrattività di una tale possibile strategia nell’influenzare, in modo così decisivo, il comportamento dei giovani in grado di “fare figli”.
Occorre però riconoscere il merito della proposta che, seppure non certamente nuova pone l’attenzione dei mass media, e quindi anche della politica, sulla necessità di inserire strumenti per ostacolare il drammatico calo demografi co dell’Italia. Nel 2020 ci sono state 344mila nascite contro 737mila decessi. Anche senza considerare il numero di decessi dettato dall’effetto pandemia, è chiaro che le nascite sono molto basse visto che la fertilità dagli anni Sessanta ad oggi è calata dal 2,5 all’1,27. In sintesi, le famiglie fanno circa la metà dei figli che venivano messi al mondo 50 anni fa.
Il tema di Cottarelli “Chi fa i figli vada in pensione prima” non è certamente nuovo. Circa 10 anni fa, Ettore Gotti Tedeschi lo evidenziò pubblicamente spiegandone l’effetto sul Pil e sul benessere economico. Anche la geopolitica considera questi fattori con grande attenzione, in quanto il confronto tra i vari paesi-blocchi, non solo nel lungo termine, è costretta a tenere conto. Un caso per tutti, la forte crescita demografi ca dell’Africa.
Vi è inoltre un aspetto che riguarda la sostenibilità della spesa del sistema pensionistico, che paga le pensioni ai vecchi e che richiede ai giovani di contribuire alimentando il sistema previdenziale. Si tratta di un patto intergenerazionale che richiede oggi l’impegno dei giovani attuali verso i “giovani da più tempo”, detti anche anziani. L’allungamento dell’aspettativa di vita degli italiani – dovuto alla qualità del sistema sanitario e alla qualità della vita – complica la sostenibilità economica dell’intero sistema.
Che fare quindi? La proposta Cottarelli va misurata in termini di ‘elasticità’ ossia come e quanto reagiranno i giovani al bonus figli, tenendo conto che nei prossimi anni aumenteranno coloro che vedranno un pensionamento anticipato… continua a leggere.