Dall’assemblea diocesana all’avvio del cammino sinodale
L’intervento del vescovo Erio all’assemblea di apertura dell’anno pastorale. Domenica 17 ottobre, alle 16, in Cattedrale, Santa Messa per l’avvio del cammino sinodale in Diocesi di Carpi
“Nutrivamo qualche dubbio sulla scelta di questa convocazione di domenica sera invece a tutti voi va il nostro grazie per questa numerosa partecipazione”. E’ il vicario generale monsignor Gildo Manicardi a dare il via alla celebrazione con la quale la Chiesa di Carpi, la sera di domenica 3 ottobre in Cattedrale, ha inaugurato l’anno pastorale con l’intervento del vescovo Erio e il mandato a catechisti ed educatori. Questi ultimi hanno risposto all’invito e le navate della Cattedrale si sono presentate tutte occupate, con molti giovani, dalle delegazioni delle parrocchie e delle associazioni.
La prima parte dell’incontro è stata affidata alla parola del Vescovo per delineare i prossimi passi del cammino sinodale a livello diocesano. “Quest’anno – ha esordito monsignor Castellucci – non ci sarà un mio documento scritto con le indicazioni pastorali ma faremo riferimento a quello elaborato dalla Conferenza Episcopale Italiana per introdurre nelle diocesi l’esperienza del Sinodo. L’atteggiamento veramente indispensabile, da parte di tutti all’inizio di questo percorso è mettersi in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa”. Su questo punto il Vescovo ritornerà spesso nel suo intervento perché occorre stare attenti a non confondere “sinodalità” con il parlamentarismo di partiti o sindacati dove deve prevalere il pensiero della maggioranza o gli interessi di una parte sull’altra.
Due gli orizzonti in cui si pone l’esperienza del Sinodo che coinvolgerà per volere del Papa tutta la chiesa universale con un processo a piramide rovesciata ovvero dalla base al vertice affinché sia veramente un percorso partecipato. Il primo punto fermo di cui occorre prendere atto è il discorso del Papa al Convegno di Firenze del 2015, non solo perché per la prima volta parlò di sinodo della chiesa italiana ma soprattutto per quella forte affermazione secondo cui non siamo in ‘un’epoca di cambiamento ma in un cambiamento d’epoca’. “Prendiamo atto serenamente – ha detto il Vescovo – che non viviamo più nella cristianità, Questo non vuol dire rassegnazione anzi questo deve dar vita ad una reazione creativa, non aggressiva o depressa, ma creativa. Una nuova evangelizzazione che ci fa assaporare il clima degli inizi, delle prime comunità cristiane”.
Il secondo orizzonte che ha reso indispensabile avviare il cammino sinodale è il tempo della pandemia e tutto ciò che ha messo in moto nell’animo delle persone. “C’è molto da ascoltare – ha precisato Castellucci – abbiamo visto di tutto, sofferenze, eroismi, vita, morte, preghiera di richiesta…Si sono aperte grandi domande di senso che prima erano sopite. Abbiamo la necessità di raccogliere quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Una grande crisi ma come è stato detto più volte una grande opportunità di cambiamento perché non si esce da questa crisi come prima”.
Da qui le prime indicazioni operative: l’apertura ufficiale del cammino sinodale, domenica 17 ottobre, per la Diocesi di Carpi con la messa in Cattedrale alle ore 16 e un messaggio da leggere in ogni parrocchia, l’individuazione di un piccolo gruppo di coordinamento che tenga i rapporti con la segreteria nazionale del sinodo e raccolga il frutto della consultazione che avverrà sulla base di dieci tracce già disponibili su vari temi. Il secondo anno di ascolto non sarà su tutte le tracce ma su alcune priorità su cui la Chiesa italiana deciderà un ulteriore approfondimento… continua a leggere.
Sul canale YouTube Notizie Carpi è disponibile la registrazione della celebrazione di apertura dell’anno pastorale.