Sono 36 le domande di contributo per attività in Centro storico
Ora ci sarà l’esame delle singole richieste, per l’ammissione o meno alle agevolazioni che possono arrivare fino a 15.000 euro per operatore
Sono 36 le domande di contributo pervenute al Comune per l’apertura o il trasferimento in Centro storico di attività: questo il numero alla chiusura del bando, che scadeva venerdì scorso. Ora la procedura prevede l’esame delle singole richieste, per l’ammissione o meno ai contributi, che possono arrivare fino a 15.000 euro per operatore.
Il bando, preparato in giugno e aperto a metà luglio, è una delle misure adottate dalla Giunta comunale a sostegno dell’economia locale e stanzia 150mila euro per svariate attività: commerciali di vendita al dettaglio in sede fissa, di svago e divertimento, artistiche e artigianali, nel settore turistico-ricettivo, di pubblico esercizio, artigianali enogastronomiche con o senza somministrazione, studi professionali.
Sono stati invece espressamente escluse dalla sovvenzione, considerata “l’importante funzione di aggregatore sociale che solo alcune attività possono rivestire in un centro storico”, le seguenti tipologie: scommesse e gioco; minimarket; “compro oro, argento e similari”; vendita di armi, munizioni e materiale esplosivo, fuochi d’artificio, articoli per soli adulti; commercio e somministrazione alimenti e bevande con distributori automatici funzionanti 24 ore in locali esclusivamente destinati a quello; “call center”.
Altre limitazioni riguardano eventuali aperture di pubblici esercizi o attività artigianali enogastronomiche in piazza Garibaldi, considerata la “già importante presenza di attività similari site in detta sede”; e il mero trasferimento di una attività già ubicata in Centro, considerato che il fine perseguito dall’Amministrazione comunale è “incrementare la presenza in Centro storico di attività commerciali che lo rivitalizzino e lo rendano maggiormente attrattivo anche in chiave turistica”.
Fra gli scopi del provvedimento, per cui erano state coinvolte le categorie, quello di favorire l’avviamento di attività economiche di nuova costituzione, con una attenzione a quelle a prevalente o totale partecipazione femminile e giovanile. Per il Comune di Carpi è il primo bando del genere.
L’apertura o trasferimento dell’attività deve avvenire entro sei mesi dall’ottenimento della sovvenzione, e l’attività dovrà rimanere aperta per almeno tre anni, pena la revoca dell’erogazione e l’obbligo di restituire la somma ricevuta dal Comune.