Giornata del migrante. Un “noi” grande come l’umanità
Domenica 26 settembre è la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Riflessioni dall’Ufficio interdiocesano sul messaggio del Papa.
L’anno pastorale per l’Ufficio Migrantes inizia con la celebrazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si terrà alla Santa Messa di domenica 26 settembre, alle 15, a Modena nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, presieduta dal Vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, monsignor Giuliano Gazzetti. Il tema che Papa Francesco ha scelto quest’anno di dedicare a questa giornata vuole indicare “un chiaro orizzonte per il nostro comune cammino in questo mondo”: Verso un noi sempre più grande.
La parola noi applicata al contesto della migrazione deve spingere a cercare una prospettiva nuova per comprenderne l’uso: i migranti da sempre sono la perfetta incarnazione della categoria dell’alterità, spesso sono talmente diversi nella pelle, negli odori, nel cibo, nelle abitudini, da rappresentare esattamente l’antonomia del noi; generalmente, infatti, migranti sono “loro”. Anzi, siamo abituati a pensare all’integrazione come a quel percorso che riteniamo opportuno intraprendano una volta qui per “trasformarsi” in noi, per imparare la lingua, le leggi, le usanze e tutto ciò che consideriamo appartenga alla nostra cultura.
La storia del noi, ripercorsa dal Papa nel messaggio per la Giornata, richiama un altro tipo di idea di noi, quella che fa parte del progetto creativo di Dio. “Dio – scrive – ci ha creati a sua immagine, a immagine del suo Essere Uno e Trino, comunione nella diversità”; la storia della salvezza ha al suo centro il mistero di Cristo, risorto “perché tutti siano una sola cosa” (Gv,17,21)… continua a leggere.