Demenze. Parlare della malattia per superare lo stigma
Andrea Fabbo, direttore dell’Unità operativa complessa Disturbi cognitivi e Demenze dell’Ausl di Modena analizza la situazione post Covid.
“È fondamentale parlare di demenza e della sua forma più grave e acuta, ossia l’Alzheimer, perché di questa malattia se ne parla ancora troppo poco e purtroppo è sempre più frequente, visto anche l’aumento dell’invecchiamento della popolazione. Inoltre, esiste ancora lo stigma, come in passato per le Salute mentale”.
Andrea Fabbo, direttore dell’Unità operativa complessa Disturbi cognitivi e Demenze dell’Ausl di Modena, interviene sul tema della demenza, in occasione della “Settimana dell‘Alzheimer”: “Si ha ‘paura’ a parlare di Alzheimer e di ogni forma di demenza, e questo ritarda l’accesso ai servizi e alla possibilità di presa in carico dei pazienti e dei loro familiari”. Sono oltre 10mila le persone affette da demenza in provincia di Modena, il 60% con l’Alzheimer. Il Covid ha influito negativamente su questi utenti fragili: “Le persone affette da demenza hanno risentito molto dell’isolamento, lo studio della società italiana demenze a cui abbiamo partecipato ha dimostrato un aumento dei disturbi del comportamento e di tipo motorio durante la quarantena, più uno stress da caregiver che ha colpito chi le assiste.
Il Covid ha cambiato le modalità di accesso ai centri specializzati ma l’Ausl ha erogato assistenza a distanza (ad esempio consulti telefonici) per tenere ’agganciate’ le persone con demenza e le loro famiglie, accelerando processi di innovazione come la telemedicina, che sarà integrata ai normali canali di accesso e presa in carico del paziente”… continua a leggere.