Abilità Differenti – I libri come ali di libertà per sognare
Il libro di Sara Ciafardoni, 16 anni, costretta a vivere a letto da quando ne aveva 8
di Maria Silvia Cabri
Sara Ciafardoni
Ho 16 anni, sono un’autrice e non ho paura della mia malattia”. Con queste parole Sara Ciafardoni, una ragazza di Cerignola (Foggia), si presenta sulla sua pagina Instagram @lasarabook, dove è seguita da quasi 16mila followers.
Ha il viso dolce, i capelli scuri e lisci e una voce gentile: a soli 14 anni è diventata una blogger e bookstagrammer molto seguita tanto che gestisce, oltre alla pagina Instagram, un blog “Lalettricesognatrice” con oltre 500mila contatti. Sara è affetta da una rarissima malattia, complicazione della spina bifida, che la costringe a vivere a letto dall’età di 8 anni. Ma come lei stessa afferma, “non ho paura della mia malattia”: frequenta il liceo scientifico e si dedica con entusiasmo a tutte le sue passioni, dalla scrittura alla lettura, dalla pittura alla fotografia e dà prova delle sue abilità attraverso i social.
Dalla sua camera vede benissimo il mondo, forse meglio di chiunque altro. Un po’ come Emily Dickinson, la poetessa statunitense che ha scritto i suoi migliori versi dall’esilio della sua stanza. Sara, pur così giovane, ha già pubblicato il suo primo romanzo, “Con tutto l’amore che so”, edito da Edizioni Terra Santa, che sarà presentato durante questa edizione del Festival Internazionale delle abilità differenti, promosso dalla Cooperativa sociale Nazareno. Un appuntamento che rappresenta la sua prima uscita pubblica.
Sara come è nata la tua passione per la lettura?
Nella mia famiglia leggono tutti. Io però mi definisco una “lettrice seriale notturna” perché leggo principalmente di notte in quanto il mio dolore cronico non mi lascia in pace neppure nelle ore in cui dovrei dormire. Ho capito così che a creare un “ponte” fra me e l’esterno ci hanno pensato i libri: la lettura è uno dei pochi modi in cui possiamo evadere da qualsiasi luogo in cui ci troviamo. Io infatti, grazie ai libri, riesco a viaggiare dalla mia cameretta in cui passo la maggior parte delle mie ore, ma anche dagli ospedali: faccio spesso via vai da un ospedale all’altro.
Non voglio che i libri nascondano la realtà che affronto ogni giorno, ma che mi aiutino ad andare dappertutto. Questo mi ha insegnato che la vita è bella, è colorata: infatti nella mia palette di colori, molto spesso mancano il nero e il grigio o, quanto meno, ci sono in quantità minima. La vita è stupenda, impariamo a colorarla.