Università, l’Emilia-Romagna accoglie una quarantina di afghani
Pronto l’accordo Regione e Atenei del territorio per la permanenza e il percorso accademico di quasi quaranta ragazze e ragazzi, tra studenti e ricercatori, provenienti dall’Afghanistan. Previsti borse di studio e percorsi di inserimento e accompagnamento
Grazie a un protocollo tra Regione Emilia-Romagna e Università del territorio, già messo a punto e che sarà firmato nelle prossime settimane, quasi una quarantina tra studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori provenienti dall’Afghanistan saranno ospiti degli Atenei emiliano-romagnoli per il loro percorso accademico.
Dall’esenzione delle tasse universitarie agli alloggi, dalla fornitura di materiale informatico fino alle attività di tutoraggio, mediazione e orientamento: sfiora i 320mila euro il valore delle borse di studio, a cui si aggiunge quello dei servizi messi a disposizione da ER.GO e Atenei per 30 giovani a cui proporre l’iscrizione ai corsi triennali e specialistici e 8 persone con i titoli per intraprendere un percorso post lauream.
Un impegno, quello assunto da Regione e mondo accademico a favore di giovani cittadini afghani arrivati in Italia dopo la presa di potere dei talebani, che viene annunciato simbolicamente oggi in occasione della Giornata internazionale della Pace, proclamata dalle Nazioni Unite per il 21 settembre.
Inoltre, sarà firmato già nelle prossime settimane il protocollo di intesa tra Regione e Atenei: nel documento sarà affidata la gestione di questi servizi a ER.GO, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori: a sottoscriverlo Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Parma, l’Università di Ferrara e le sedi di Piacenza dell’Università Cattolica e del Politecnico di Milano.
La natura dell’accordo è poliennale, così da garantire la continuità didattica ed accademica: agli universitari provenienti dall’Afghanistan sarà richiesto il raggiungimento di alcuni risultati, ad esempio il conseguimento di un numero minimo di crediti, per poter continuare il proprio percorso di studi. Le Università potranno poi attivare ulteriori interventi, come l’orientamento al lavoro e le collaborazioni a tempo parziale.