Abilità differenti. Volti a cogliere l’infinito nello sguardo
La XXIII edizione del festival inaugura con una performance di danza al Museo diocesano. Eventi e convegni tra Carpi, Bologna, Casalgrande e Pavullo.
di Maria Silvia Cabri
Un mese di appuntamenti per svelare quell’“Infinito nello sguardo” che è il tema della XXIII edizione del Festival internazionale Delle Abilità Differenti, promosso dalla Nazareno Società Cooperativa Sociale. Anche quest’anno, a causa delle problematiche legate al Covid-19, il Festival si svolgerà in forma parzialmente ridotta ma ugualmente ricca di contenuti e di novità tra, dal 17 settembre al 11 ottobre.
Così Sergio Zini, presidente della Cooperativa Sociale Nazareno, spiega il tema scelto: “Tutto chiede salvezza: è il grido di un uomo che ha vissuto un grande dolore. In questo grido tanti, oggi, si riconoscono di fronte alla terribile pandemia che ci ha colpiti. Ma dove troviamo la sal- vezza? Tempo addietro si diceva di gridare al cielo, dove il desiderio dell’uomo ha sempre cercato l’infinito. Ma il cielo è lontano. Dove troviamo il cielo quaggiù? Forse è nello sguardo gratuito di qualcuno che riconosce che tu esisti e che tu vali e per questo si china su di te e ti abbraccia. La speranza sta in persone e momenti di persone in cui è presente uno sguardo così… ‘Ed è in certi sguardi che si intravede l’infinito (Franco Battiato)’”.
Eventi
La scaletta prevede eventi rivolti ad ambiti del sociale, culturale, artistico, sanitario e di formazione professionale, con spettacoli di danza, di musica e di teatro, presentazioni di libri, incontri formativi e testimonianze. “La priorità della Nazareno – spiega Zini – è prima di tutto l’attenzione alla persona, supportando il talento di tutti i suoi ospiti coinvolgendoli in laboratori ed attività di arte, musica, teatro, danza, cinema e ogni altra forma d’arte sperimentale che permetta a ciascuno di esprimere le proprie capacità”.
“Negli anni, questo criterio organizzativo ha portato alla luce le potenzialità straordinarie di tanti nostri ospiti che, anche grazie al Festival, hanno potuto confrontarsi con altre persone e situazioni, attraverso metodi di lavoro e forme espressive innovative, portate a Carpi da realtà nazionali ed internazionali, grazie ad un attento scambio di rete e di relazioni”… continua a leggere.