Perdasdefogus
Perdasdefogus è un paese sardo di poco più di mille abitanti dove si detiene il record mondiale della longevità: primato conquistato sul campo nel 2014 da Consòla Melis e i suoi otto fratelli e sorelle, 837 anni in totale, sigillati dal Guinness World Records.
Ovviamente tutti ricercano il segreto per vivere così a lungo, dalle parole di uno scrittore locale questo è racchiuso nell’ambiente non inquinato, in una dieta semplice costituita soprattutto da verdure e molto movimento, anche solo per andare a raccogliere la legna da mettere nel cammino. In questo paesino si trovano insetti particolari utilizzati come marcatori dell’ambiente, la loro presenza depone per un ecosistema veramente salubre.
Giacomo Mameli, questo scrittore locale che tiene le pubbliche relazioni, aggiunge un altro elemento che è di estrema importanza: il forte senso di comunità. «Quasi tutti gli anziani vivono nelle case dove sono nati, c’è solidarietà, nessuno resta solo: se poi ha più figli, trascorre una settimana a casa di uno, una settimana dall’altro». oltre alla genetica e a uno stile sano di vita, certamente l’aspetto sociale è di altrettanto valore.
Oggi la tendenza è veramente quella di lasciare solo l’anziano, i ritmi frenetici dei giovani si susseguono senza nessuna sosta e senza un’adeguata attenzione a chi non è più giovane. Inesorabilmente la persona, che non è più attivamente presente nella società, viene estromessa anche dal nucleo famigliare, così che i suoi pensieri si riempiono di un’unica idea: solo la morte potrebbe essere la soluzione a quella agonica attesa in un mondo di vorticose presenze che mai si fermano per un saluto, un sorriso, un servizio, una stretta di mano. Corriamo…ma dove andiamo?
Chi ci ha accudito, fatto crescere, donato tutto quello che aveva, viene ora parcheggiato in un angolo in attesa dell’evento finale. Chiaramente, con queste premesse, si spegne quella passione per la vita che porta inevitabilmente alla morte e forse accelerandone la venuta. Quante volte coppie che hanno condiviso una vita, alla morte dell’uno segue la morte dell’altro; sono convinto che se l’uno fosse vissuto, sarebbe vissuto anche l’altro.
Il mistero della vita e della morte, allora, non è solo questione di mangiare sano e di vivere in un ambiente poco inquinato ma è anche questione di costruire una società che si ricorda di chi ha fatto tanta strada in questa vita, evitando di parcheggiarlo in un angolo aspettando che si tolga di mezzo.