A cento anni dal sacrificio di Agostino Baraldini
Nella serata di venerdì 3 settembre, in parrocchia a Mortizzuolo, commemorazione del giovane cattolico ucciso dai fascisti. La preghiera, il ricordo e la ricostruzione storica riportano all'attenzione della comunità la testimonianza di un martire per la fede e per i valori della democrazia
Dopo la visita alla tomba del martire, nel cimitero di San Biagio in Padule, la preghiera è stata presieduta con la Santa Messa da monsignor Lino Pizzi, vescovo emerito di Forlì-Bertinoro, e concelebrata dal parroco don Michele Chojecki e dai sacerdoti originari di Mortizzuolo.
Poi, il ricordo storico: nelle parole di Nerino Barbieri il racconto, raccolto dalla viva voce di chi vide i fatti, la testimonianza di Agostino, formatosi nell’Azione Cattolica e primo presidente del Partito Popolare in paese, e la fede eroica della mamma Elisabetta, che assistette alla morte del figlio e ne perdonò gli assassini, l’esempio vivo del giovane per la comunità parrocchiale e civile; nel rigoroso vaglio delle fonti e nella lucida analisi storico-politica di Fabio Montella, la tragica fine di Baraldini per mano dei fascisti, così come quelle dei giovanissimi Agostino Zanfi e Gino Ognibene, accoltellati a Quartirolo, il punto di rottura definitivo, nel nostro territorio, tra quanti portavano avanti una visione della società, dell’associazionismo e del corporativismo ispirata al cattolicesimo democratico e il sempre più emergente movimento fascista.
Per l’occasione è stato ristampato il volume “Vox Sanguinis” pubblicato il 16 novembre 1921 in memoria di Baraldini.
Virginia Panzani