1° settembre: un tempo per il Creato
La Giornata Nazionale per la Custodia del Creato del 1° settembre inaugura un tempo di eventi, preghiera e azione per l’ecologia integrale
di Alessandro Cattini
Dal 2006, il 1° settembre di ogni anno la Chiesa Italiana celebra la Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. Anche quest’anno tale ricorrenza cade in un periodo denso di avvenimenti, che hanno scosso e continuano a scuotere le coscienze di tutti coloro che hanno a cuore la Terra, nostra casa comune, e tutti i suoi abitanti.
Il Messaggio dedicato all’edizione 2021 di questa Giornata, divulgato congiuntamente il 24 maggio scorso dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e la Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, incoraggia a riflettere su tre parole il cui significato proveremo a esplorare brevemente qui di seguito: urgenza, transizione ecologica, ecumenismo.
Urgenza
La parola è ripresa da un passaggio dell’Instrumentum Laboris della 49° Settimana Sociale dei cattolici italiani di Taranto (21-24 Ottobre 2021) ed è posta a sottolineare l’esigenza impellente di un cambiamento radicale del modello di sviluppo messo in atto fino a oggi.
Quella in cui viviamo sembra un’epoca di urgenze ed emergenze, come la pandemia e la crisi climatica ci stanno mostrando senza troppi sconti. Da un lato facciamo esperienza diretta del fatto che per tutelare la salute di ciascuno serve tutelare quella di tutti a livello globale. Dall’altro, guidati dalla scienza, ci risvegliamo sempre più alla consapevolezza che il benessere dell’umanità non è separabile dalla tutela della vita del nostro pianeta. Il report pubblicato quest’estate dall’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU (IPCC) – proprio mentre grandi zone del mondo erano colpite da incendi e inondazioni – ribadisce inoltre che la responsabilità degli esseri umani nell’alterazione degli equilibri climatici planetari è “inequivocabile” (ipccitalia. cmcc.it).
L’emergere di queste ferite porta con sé sgomento e dolore, ma anche la possibilità che da esse possa scaturire una nuova visione del futuro e la speranza per una società e un’economia differenti, verso cui convertirsi per prendere con decisione la strada della transizione… continua a leggere.