Caritas, Cav e Porta Aperta in aiuto ai rifugiati afghani
Su richiesta dell’Amministrazione Comunale di San Possidonio e della Protezione Civile, Caritas parrocchiale, Centro di Aiuto alla Vita Mamma Nina di Carpi e Mirandola e Porta Aperta Mirandola si sono mobilitati per garantire quanto serve ai 70 ospiti dell’Hotel Concordia
Dopo l’arrivo di una settantina di rifugiati afghani all’Hotel Concordia di San Possidonio nella tarda serata di venerdì scorso, la catena della solidarietà, per offrire loro tutto ciò che serve per trascorrere questi giorni di quarantena, si è immediatamente messa in moto.
Come fa sapere il direttore Remo Zona, la Caritas parrocchiale di San Possidonio, su richiesta dell’Amministrazione Comunale e della Protezione Civile, ha fornito capi di abbigliamento – in particolare pantaloni -, prodotti per l’igiene personale, asciugamani e coperte, attingendo alle disponibilità del proprio magazzino, che tutto l’anno è a servizio delle necessità delle famiglie bisognose del territorio.
Sempre sulla base delle richieste ricevute dagli enti preposti, il Centro di Aiuto alla Vita Mamma Nina di Carpi e Mirandola, come riporta la presidente Giulia Guidetti, ha donato pannolini, scarpe e ciabatte per bambini in età 0-3 anni, a conferma della nutrita presenza di ospiti piccolissimi a cui riservare ogni attenzione e cura. Anche in questo caso, il Cav ha potuto contare sui prodotti disponibili, grazie alla generosità dei donatori, nel magazzino tramite il quale si assistono le mamme in difficoltà, con i loro bambini, inviate dalle Caritas parrocchiali.
Anche Porta Aperta Mirandola, d’intesa con la parrocchia di Santa Maria Maggiore, si è attivata con una raccolta di solidarietà, di cui ha reso partecipi i mirandolesi durante le Messe festive di domenica scorsa. Si sono infatti invitati i parrocchiani a donare prodotti per l’igiene personale, asciugamani e copriletto leggeri, consegnandoli presso la sede di Porta Aperta Mirandola in via Montorsi o presso la canonica del Duomo.
Quarantena e monitoraggio sanitario all’Hotel Concordia
Una settantina di rifugiati afghani, tra adulti, ragazzi e bambini, sono giunti nella tarda serata di venerdì 27 agosto, all’Hotel Concordia di San Possidonio, dove stanno trascorrendo il periodo di quarantena obbligatorio previsto per chi arriva dall’estero (dai 7 ai 10 giorni). Fanno parte di un gruppo di un centinaio di persone provenienti dall’Afghanistan ed accolte nelle strutture del nostro territorio provinciale messe a disposizione dall’Azienda USL di Modena in collaborazione con enti e soggetti locali, su indicazione della Regione Emilia-Romagna, Protezione civile e Prefettura. Uomini e donne, con i rispettivi familiari, fra cui bambini molto piccoli, che fuggono dalla drammatica situazione nel loro Paese, dopo la presa di potere dei talebani, perché minacciati di ritorsione per aver prestato servizio nell’ambito della missione Italia-Nato.
Durante la permanenza a San Possidonio gli ospiti dell’Hotel saranno sottoposti allo screening sanitario, comprensivo di tampone, per verificare la presenza di eventuali positività al covid. I professionisti del Dipartimento di Sanità Pubblica stanno conducendo l’attività di sorveglianza.
Già rientrata nella normalità la situazione creatasi domenica scorsa per il cedimento di un controsoffitto del corridoio dell’Hotel. La proprietà, il gruppo CPL Concordia, ha infatti immediatamente provveduto a ripristinare il danno. In via del tutto precauzionale i due giovani colpiti dai calcinacci erano stati accompagnati al Pronto soccorso di Mirandola e presto dimessi per non aver riportato ferite.
V. P.