La Regione stanzia oltre 14,5 milioni di euro per la qualità dell’aria
Tra le principali misure: percorsi sicuri casa-lavoro, zone a traffico limitato, nuove piste ciclabili e rinnovo dei mezzi pubblici
Due bandi rivolti agli enti locali
Più percorsi ciclabili e iniziative per la mobilità sostenibile. Ma anche mezzi di servizio della Pubblica amministrazione meno inquinanti. La Giunta regionale ha dato il via libera a due provvedimenti che stanziano oltre 14,5 milioni di euro per la tutela della qualità dell’aria e la sfida verde della mobilità.
Il primo, con un budget di 10 milioni e 22 mila euro, si rivolge ai 194 comuni emiliano-romagnoli sotto i 50 mila abitanti interessati dalla procedura per il superamento delle polveri sottili (PM10) nelle zone di pianura e nel bolognese. A disposizione ci sono contributi per interventi di mobilità urbana come piste ciclabili, percorsi sicuri casa-lavoro e casa-scuola, istituzione di zone a traffico limitato o a velocità 30, velostazioni e depositi bici.
Il secondo stanzia per i Comuni della pianura e del bolognese, a partire dai più piccoli, 4,5 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli obsoleti a loro disposizione con nuovi mezzi a basso impatto ambientale. Le domande possono essere fatte pervenire fino al 15 settembre per le piste ciclabili e fino al 30 settembre per la rottamazione dei veicoli comunali.
“Bike to Work 2021” continua
Il sostegno alla mobilità ciclabile rientra nell’ambito del progetto “Bike to Work 2021”, che nell’edizione 2020 ha premiato con 3,3 milioni di euro i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale con finanziamenti fino al 70% per realizzare corsie riservate al trasporto pubblico locale e piste ciclabili, oltre ad altre misure per rendere agevole muoversi sulle due ruote in città, rimborsi per l’acquisto di bici e altri veicoli elettrici, e infine incentivi ai lavoratori che scelgono la bici per andare in azienda.
“Continua l’impegno a favore di un’aria più pulita nelle nostre città e mettiamo in campo risorse capaci di attivare nuovi investimenti e incentivi per promuovere la mobilità sostenibile nei centri urbani, per la prima volta dando una priorità ai comuni di minori dimensioni per la sostituzione dei mezzi più inquinanti- spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo -. Nei mesi scorsi abbiamo lavorato fianco a fianco con gli Enti locali per affinare le misure: l’obiettivo condiviso è favorire il più possibile la mobilità lenta, con mezzi a basso impatto ambientale ed ecologici: è fondamentale riuscirci per tutelare la salute dei cittadini e per dare gambe alla svolta green che è al centro degli obiettivi del mandato”.
Sicurezza e sostenibilità al centro
“La nostra mobilità cambia pelle per qualità e sostenibilità – afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini – e ha una netta connotazione ambientale: che va dal ricambio dei mezzi pubblici perché siano meno inquinanti e più confortevoli, agli interventi di mobilità sostenibile nelle città, alle piste ciclabili per accompagnare in modo forte il cambiamento sostenendo cittadini e imprese. Questi provvedimenti vanno anche nella direzione di una maggiore sicurezza per la circolazione ciclistica, per incentivare i trasferimenti casa-lavoro-scuola, e favorire il cicloturismo verso le città d’arte e le aree naturalistico-paesaggistiche della nostra regione”.
Le iniziative che la Regione mette in cantiere nei territori di pianura hanno anche l’obiettivo di ottemperare alle prescrizioni europee a seguito dell’infrazione italiana, sanzionata dalla Corte di Giustizia Europea nel novembre 2020, circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, in particolare nel bacino padano.
Proprio su questo punto la Regione Emilia-Romagna, insieme a Piemonte, Lombardia e Veneto, ha presentato al Governo, nell’ambito del piano di ricostruzione nazionale attraverso i fondi europei del Next Generation Eu, una serie di progetti strutturali per complessivi 2 miliardi di euro. Interventi necessari perché, nonostante il rallentamento delle attività e della mobilità dovuto alle misure sugli spostamenti legate all’emergenza Covid, le condizioni meteorologiche dei mesi scorsi sono state sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti e hanno fatto registrare sforamenti delle soglie previste dalle norme europee.