Clima, al via la petizione di Coldiretti contro i pannelli mangia suolo
I giovani agricoltori intendono cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo l'attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Nella foto, il delegato dei giovani di Coldiretti Modena, Fabio Lambertini (al centro), con i giovani agricoltori modenesi.
Programmazione territoriale: la visione dei giovani
Dire “sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”. Questo l’obiettivo della petizione di Coldiretti Giovani Impresa contro i pannelli solari mangia suolo, che è possibile sottoscrivere sul sito www.giovanimpresa.coldiretti.it e negli uffici di Coldiretti, nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica.
La petizione chiede alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra.
Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese.
Queste le parole del leader dei giovani agricoltori di Coldiretti Modena, Fabio Lambertini.
Il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e la di multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali.
Emergenza consumo di suolo e soluzioni alternative
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’Italia – evidenzia Lambertini – possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori.
L’Italia, aggiunge Coldiretti, vanta oltre 822mila impianti fotovoltaici, ma è fondamentale difendere la capacità produttiva alimentare nazionale in un Paese come l’Italia in cui la superficie agricola utilizzabile si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari negli ultimi 25 anni. La sola provincia di Modena, secondo il recente rapporto ISRPA, ha fatto registrare tra il 2019 e il 2020 una perdita di suolo di 29.700 ettari, pari all’11,1%.
Con l’emergenza incendi che dilaga in tutta Italia e sulla quale rischia di allungarsi l’ombra del business legato allo sfruttamento dei terreni, è quanto mai urgente la petizione, per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.
Per conoscere i dati del consumo di suolo in Italia e a Carpi clicca qui.