Giovani in servizio civile, cura per sé e per gli altri
Incontro di sedici “civilisti” in servizio presso le Diocesi di Reggio Emilia, Modena e Carpi. Vivace confronto tra diverse esperienze di accoglienza e di cittadinanza attiva, nell’impegno costante per la costruzione del bene comune
Tre Diocesi unite nella formazione dei giovani in servizio civile: un’esperienza di condivisione davvero preziosa. L’hanno vissuta nei giorni scorsi, presso l’Oratorio Don Bosco a Reggio Emilia, sedici “civilisti” in servizio nelle Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Modena-Nonantola e Carpi, concentrandosi sulla tematica dal titolo “Azioni di cittadinanza e dialogo interculturale”.
Sono intervenuti, nella veste di relatori, Roberta Della Sala, responsabile del settore migranti per la Caritas di Carpi, Chiara Ferretti, già volontaria in Madagascar, e Serge Assi della Cooperativa San Giovanni Bosco. Il coordinamento è stato curato da Valerio Corghi di Caritas Reggio Emilia.
Un confronto vivace, in cui i giovani, in età compresa tra i 18 e i 28 anni, hanno avuto l’opportunità di portare le loro singole esperienze per riflettere su aspetti di grande complessità, quali la cura di se stessi e degli altri, e per provare a guardare il mondo con altri occhi, dalla prospettiva dei fratelli e delle sorelle in difficoltà, non solo destinatari di un servizio, ma anche loro stessi, in primis, portatori di un contributo fondamentale per la costruzione del bene comune. In più, nello stesso tempo, l’incontro ha offerto ai relatori l’occasione per “uscire” dai rispettivi territori e confrontarsi con altre realtà e modalità di adoperarsi, modalità particolare qual è appunto quella dei volontari in servizio civile.
Otto parole hanno fatto da filo conduttore alla testimonianza di Roberta Della Sala: cura, Caritas, lavoro, rete, migrante, gratuità, l’altro, ascolto. Parole che, sottolinea l’operatrice di Caritas Carpi, “vanno sempre selezionate con cautela. Aiutano, infatti, a ragionare, ad approfondire, offrono stimoli, ma possono anche ferire, mancare di rispetto e danneggiare. Dunque, ho scelto otto vocaboli che potessero esprimere e riassumere i concetti della cura per se stessi e per gli altri”.
Da sinistra, Chiara Ferretti, Serge Assi e Roberta Della Sala
Dalle suggestioni stimolate da Roberta, si è aperto un coinvolgente dialogo fra i partecipanti, che hanno risposto emozionati e a tratti anche commossi. “È incredibile come le vite s’intrecciano, si trapassano, si uniscono solo partendo da parole semplici, che sono già lì, risonanti nelle vite di ciascuno – osserva l’operatrice di Caritas Carpi -. Ho incontrato sedici giovani attenti e pronti ad interrogarsi su di sé e sul mondo che li circonda. Giovani in ascolto ma anche disponibili a mettere in discussione le proprie abitudini e le proprie scelte. I loro occhi e la loro bellezza interiore alimentano una speranza di cui abbiamo tutti bisogno”.
A seguire, il laboratorio curato da Serge ha portato alla realizzazione di tre pannelli affidati a ciascuna Diocesi con l’impegno di ritrovarsi prima della fine del servizio civile – prevista per maggio 2022 – in modo da riunire i tre manufatti e ritrovarsi per un nuovo scambio di esperienza e… di vita.
Insomma, i tre pannelli realizzati da questi giovani parlano di cura del pianeta e dell’uomo, accoglienza, fraternità, e… ci interpellano. Dimensioni quanto mai necessarie per avviare un vero cambiamento verso un mondo più giusto per tutti.
V. P.