Giovani attori di cambiamento e semi di futuro
Ricco di idee il World Cafè organizzato in preparazione all’evento di Taranto in ottobre
di Alessandro Cattini
Si è tenuto giovedì 8 luglio il World Cafè “Future in progress – Ambiente, giovani e lavoro: dove sono gli attori?”, incontro partecipativo organizzato dal Gruppo di lavoro diocesano per la Settimana Sociale dei cattolici, che avrà luogo a Taranto dal 21 al 24 ottobre.
Lavorare meno e meglio
Che tipo di settimana lavorativa ci permetterebbe di trovare il giusto equilibrio tra lavoro, relazioni, passioni e stili di vita sostenibili? A chi bisognerebbe dare la parola oggi, nei luoghi del lavoro e dell’impegno sociale, per costruire e coltivare un’identità collettiva dove le diversità siano pienamente apprezzate? Che cosa ci suggerirebbero i lavoratori e i “consumatori” di 100 anni fa, e quelli che verranno tra 100 anni, per aiutarci a rigenerare le risorse del nostro pianeta?
Queste le tre domande proposte, che hanno avuto la funzione di aiutare i giovani a liberare la propria creatività per immaginare alternative agli insostenibili modelli economici che ancora caratterizzano il nostro presente. Sfidanti, in particolare, sono le idee ritrovate fra gli appunti rimasti come memento sui cartelloni messi a disposizione durante il confronto.
Preponderanti sono state, da un lato, le riflessioni sul tempo della vita e del lavoro, sempre permeato da una fretta che è “nemica della sostenibilità”, come è stato più volte ripetuto. Da questa constatazione è emersa quindi da più voci l’esigenza di una rimodulazione della settimana lavorativa, che si richiama con forza ai modelli nordici di riduzione delle ore di lavoro, nell’ottica di privilegiare le relazioni umane e il benessere personale.
Rimodulare tempi e spazi di vita
Dall’altro lato è stata elaborata una riflessione accurata su che cosa dia effettivamente valore alla vita, nella consapevolezza che flessibilità, velocità, sviluppo tecnologico, comodità e produttività non possono essere sempre considerati valori positivi in sé e per sé, ma solo se inseriti all’interno di una cornice quotidiana che non ci faccia dimenticare le passioni, ciò che ci piace e dà senso alla nostra esistenza, la dignità di tutti, la cultura e il rapporto con la natura.
È significativo che si sia “fatto largo” il tema degli spazi di vita proprio all’interno di una riflessione incentrata sulla gestione del tempo. Papa Francesco ha più volte ricordato che tempo e spazio sono strettamente connessi, ma che se non ci ri-sintonizziamo con i più miti e distesi tempi della natura anche i nostri ambienti di vita ne risentiranno, deturpati dall’ansia di un continuo accaparramento delle risorse e dei risultati.
In certi, casi, si è osservato durante il World Cafè, può essere vero anche il contrario. Centrale, a questo proposito, è il tema della revisione dei nostri modelli urbanistici: se le nostre città sono “a misura di prodotto” e non a misura d’uomo, ha affermato qualcuno durante uno dei momenti di condivisione, non faremo che affannarci alla ricerca di un sempre sfuggente tempo “per staccare completamente”, con il rischio di perdere di vista quel salutare e organico alternarsi tra lavoro e riposo che fino a pochi decenni fa permetteva alla maggior parte delle persone di godere di un certo benessere ed equilibrio anche psichico… continua a leggere.