Immaginare la Carpi di domani: presentati i progetti degli studenti del PoliMi
Il workshop “ReActive Strategies” si è concluso il 14 Luglio presso la Sala delle Vedute del Castello dei Pio. Coinvolti alcuni studenti del Liceo Fanti. L’assessore Righi: “Ora puntiamo a riqualificare quello che già c’è”.
di Alessandro Cattini
Si è tenuta ieri la presentazione finale dei progetti del workshop “ReActive Strategies. Costruire città sostenibili, è ora di agire!”, quarta edizione di un’iniziativa didattica del Politecnico di Milano guidata dal prof. Carlo Peraboni e dalla dottoranda Stefania Campioli (leggi qui l’intervista), che ha visto protagonisti gli studenti del secondo anno del corso di Laurea Triennale in architettura del polo di Mantova.
Il workshop ha coinvolto, quest’anno per la prima volta, alcuni studenti e studentesse del Liceo Fanti di Carpi. Presenti all’evento anche la preside Alda Barbi insieme ad alcuni dei prof. del Fanti fra cui la referente per il progetto Paola Borsari, oltre a una delegazione dell’associazione Carpi Urban Center e del gruppo civico Carpi2030.
Parole d’ordine: riqualificazione e orientamento
L’evento, che ha avuto luogo presso la Sala delle Vedute del Castello dei Pio, ha ospitato i saluti istituzionali dell’assessore all’urbanistica Riccardo Righi, che ha sottolineato come la maturazione di questa collaborazione tra l’amministrazione e il Politecnico abbia permesso di comprendere in modo più ricco e dinamico la complessità dell’ambiente urbano carpigiano, in un momento storico di trasformazione e rinnovamento in vista dell’elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Generale.
Questo è il momento di riqualificare ciò che già c’è, ha spiegato l’assessore, ponendo l’accento su una visione dell’urbanistica come strumento capace di ridare vita a luoghi dimenticati e lanciare nuove proposte per valorizzare l’esistente, evitando una nuova l’espansione delle città.
Una rinnovata comprensione della città, insomma, che durante “ReActive Strategies” è stata accompagnata anche da una migliore comprensione di se stessi nel contesto sociale e lavorativo, specialmente per i giovanissimi studenti del Liceo per i quali, ha sottolineato la prof. Barbi, la scuola superiore dovrebbe essere l’occasione privilegiata per fare proprio esperienze di questo tipo, che aiutino a orientarsi di fronte al proprio futuro e a capire che cosa si vuole fare da grandi.
I progetti: massima creatività per un impatto a lungo termine
“Riflettere, comprendere, proporre, sperimentare”. Queste le quattro direttrici su cui si è sviluppato il workshop, ha spiegato il Prof. Carlo Peraboni, secondo il quale la cosa più frustrante per un professionista della progettazione urbana è sentirsi dire: “Qui si è sempre fatto così”. “Ma oggi dobbiamo rispondere a problemi diversi rispetto al passato, – ha poi ricordato – e ciò impone di sperimentare soluzioni differenti e nuove”.
Soluzioni e idee che non si sono fatte attendere nel corso del pomeriggio, costellato dalle presentazioni di otto progetti dalla forte carica immaginativa, seppur connotati da precisione e rigore in obbedienza ai principi della disciplina accademica. Partendo da est e spostandosi progressivamente verso ovest, i gruppi di studenti hanno analizzato molteplici luoghi e, si potrebbe dire, non-luoghi della città di Carpi. Indugiando sul cavo Lama e sulla cantina di Carpi e Sorbara, si sono poi mossi verso la zona del centro, da piazza Dante all’ex mercato coperto, fino alla zona delle scuole (analizzata e ri-progettata dagli stessi studenti del Fanti) e allo stadio del rugby.
Colore, interventi leggeri di urbanismo tattico, land art e rimodulazione inclusiva e più verde degli spazi sono stati gli elementi ricorrenti utilizzati per proporre nuove configurazioni urbane. Centrali anche una riflessione sull’impatto di questi interventi sulla sostenibilità e una correlazione dei diversi progetti con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030.