Scuola: ridurre la distanza tra le persone
Un laboratorio con gli studenti del Vallauri di Carpi proposto da EroStraniero
Ripercorrendo la Costituzione e i suoi principi fondamentali, ovvero l’insieme dei valori sostanziali nei quali la nostra comunità pone le proprie radici, in merito al tema qui trattato, due sono gli articoli che possono richiamare la nostra attenzione. L’art. 2, con il suo principio solidaristico (dovere di solidarietà economica, politica e sociale) e l’art. 3 nel quale non solo viene disposta l’uguaglianza formale ma anche quella sostanziale, individuando nello Stato il soggetto chiamato a tutelare la prima e a rimuovere tutti gli ostacoli economici e sociali che non permettono la sua realizzazione effettiva.
Agli antipodi dell’uguaglianza vi è la disuguaglianza che può abbracciare diversi ambiti, tra cui quello sociale, politico, economico e, molto significativo per la nostra contemporaneità, quello digitale. Le differenze di opportunità generate dalla disuguaglianza, in qualunque sua forma, creano una suddivisione in strati sociali che necessariamente si ripercuote sulla crescita dell’individuo e sulla sua possibilità di contribuire allo sviluppo del Paese e dunque al benessere sociale.
Le disuguaglianze creano un meccanismo unidirezionale che si autoalimenta e che provoca un differenziale sempre maggiore tra gli individui. Ad esempio per quanto concerne la disuguaglianza di tipo economico chiedo spesso ai miei studenti: a parità di condizioni, è più probabile che possa accedere ad un finanziamento e vedere concretizzata la propria idea imprenditoriale un soggetto privo o dotato di garanzie? La risposta è ovvia ed allarmante, poiché ammettiamo che possa essere sempre più competitivo sul mercato colui che già possiede una base economica forte, mentre chi ne è sprovvisto è doppiamente svantaggiato e destinato all’assenza di strumenti per diminuire o almeno stabilizzare il gap iniziale. Questo sistema non può che creare ulteriore disuguaglianza e povertà sociale.
Il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus, osservando tale meccanismo esasperato dalle calamità naturali che colpirono il Bangladesh nel 1974, quando una violenta inondazione causò la morte di migliaia di persone ed una grave carestia, per primo elaborò un efficace sistema per disinnescare questa cronaca di una disuguaglianza socio-economica annunciata. La teoria di Yunus poggia sulla distinzione tra elemosina e solidarietà: la prima crea un sistema unidirezionale nel quale il soggetto che riceve sarà in grado di arginare le problematiche contingenti, ma non di affrancarsi da una condizione di dipendenza, la seconda, all’opposto, sarà in grado di generare autosufficienza per la persona e ricchezza per la collettività. Nel 1976 Yunus fondò, dunque, la Grameen Bank, prima banca al mondo ad effettuare il microcredito… continua a leggere.