Campogalliano, Coop Bilanciai investe in personale e ricerca
Presentato il bilancio di esercizio 2020 della Società Cooperativa: mezzo milione in ricerca e sei dipendenti in più nell’anno del covid. Il presidente Messori: “Domanda risalita dopo il lockdown, obiettivo 2021 la difesa del mercato”
Personale dipendente che cresce di numero nonostante il periodo economico segnato dagli effetti della pandemia da covid-19, investimenti in ricerca che non si fermano e conti decisamente solidi, nonostante una leggera flessione del fatturato.
Sono questi i segnali tangibili che fanno guardare al futuro prossimo con pragmatico ottimismo e che caratterizzano i risultati ottenuti nell’anno 2020 dalla Cooperativa Bilanciai di Campogalliano che nei giorni scorsi ha presentato all’Assemblea dei Soci i risultati del bilancio e il consolidato di Bilanciai Group: nell’anno del “lockdown” e dell’insorgere del Coronavirus l’azienda ha assunto 15 persone che, al netto dei pensionamenti, fanno sei dipendenti in più in organico, ha investito in modo significativo in innovazione, in particolare nell’area di sviluppo di nuovi software e consolidato il patrimonio netto.
Questo accade in un anno difficile durante il quale la storica azienda leader del settore della pesatura grazie ad una gestione particolarmente oculata è riuscita a contenere la riduzione del fatturato, pur dovendo fare i conti con un mese di chiusura forzata.
Venendo ai dati, Società Cooperativa Bilanciai chiude il 2020 con un consolidato di 66 milioni e 890 mila euro se si considera tutto il Gruppo che presenta società in altri sette Paesi europei e un utile netto di 4 milioni 788 mila euro a fronte dei 5 milioni 575mila euro dell’anno precedente. Se si guarda il risultato della sola Cooperativa Bilanciai di Campogalliano scorporato dalle altre aziende del Gruppo, parliamo di un fatturato di 35 milioni e 971 mila euro con un utile di 2 milioni e 304 mila euro.
L’organico aziendale, grazie ai nuovi innesti, è passato adesso a un totale di 230 dipendenti nella società operativa in Italia, che diventano 439 se si considerano le altre aziende presenti all’estero.
“La fine del lockdown a inizio maggio 2020 – afferma il presidente Enrico Messori – ha determinato un’importante risalita della domanda, che in molti settori si era sostanzialmente azzerata, e ha rilanciato l’attività nell’industria con incrementi rilevanti nel terzo trimestre, che tuttavia non hanno colmato la perdita dei primi due.
Le aspettative per il 2021 sono ancora messe in discussione dagli eventi imprevedibili connessi alla diffusione del Coronavirus, per cui si rafforza l’obiettivo di difesa delle posizioni di mercato conseguite negli ultimi anni. L’obiettivo strategico è di mantenere il trend positivo delle diverse realtà e di tutelare i livelli di redditività raggiunti”.
L’aspetto dell’innovazione non è mancato nel 2020, con investimenti superiori a mezzo milione di euro: in particolare, è stato avviato un progetto volto alla implementazione di un “Dipartimento Innovazione Software e Automazioni”.