Nuovo Ospedale di Carpi: siglato l’accordo territoriale
Davanti al Ministro Speranza l'impegno di Regione, Provincia, Comune e Ausl
Lunedì 21 giugno in occasione della visita del Ministro della salute Roberto Speranza, prima a Modena e poi a Carpi, a Palazzo Pio è stato siglato l’Accordo territoriale che definisce una serie di obiettivi e linee guide per la realizzazione del nuovo ospedale di Carpi. Il Protocollo è stato firmato dagli enti territoriali coinvolti: per la Regione Emilia-Romagna il Presidente Stefano Bonaccini, per la Provincia di Modena il Presidente Gian Domenico Tomei, per il Comune di Carpi il Sindaco Alberto Bellelli, e per l’Azienda USL di Modena il Direttore Generale Antonio Brambilla.
Gli obiettivi
Tra gli obiettivi dell’Accordo: instaurare, nella scelta del luogo dove sorgerà l’ospedale, una corretta integrazione tra territorio e città; migliorare il livello di efficienza e sicurezza complessiva delle attività ospedaliere sul territorio e incrementare il benessere percepito; creare continuità assistenziale con le strutture dell’assistenza primaria; promuovere e incrementare la qualità delle cure nel rispetto del corretto uso delle risorse; rafforzare l’introduzione di modelli innovativi, flessibili e futuribili per gli aspetti diagnostici, terapeutici, tecnologici e informatici.
Si compie così un ulteriore passaggio fondamentale nell’avanzamento della progettazione del nuovo Ospedale carpigiano, che segue l’approvazione del progetto di fattibilità in linea tecnica e urbanistica dello scorso aprile.
I finanziamenti
Per quanto riguarda i finanziamenti, a oggi ammontano a 67 milioni di euro (di cui 57 assegnati dal CIPE, Comitato interministeriale per lo sviluppo economico, 3 da fondi della Regione Emilia-Romagna e 7 da finanziamenti ex comma 14 art. 1 legge 160/2001).
Il Ministro Speranza ha incontrato una delegazione di professionisti sanitari, tecnici, amministrativi e operatori dei servizi del Ramazzini e del Distretto di Carpi e ha ringraziato per la grande abnegazione dimostrata in questo anno e mezzo di emergenza Covid: un riconoscimento prezioso che servirà da stimolo per proseguire nell’impegno a fianco dei pazienti.