Non ciascun segno è buono, ancor che buona sia la cera
A partire dalla Lettera apostolica Candor lucis aeternae alcune riflessioni sulla visione morale del Sommo Poeta
di Tommaso Cavazzuti
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Dall’amore l’uomo, come Dio, è portato ad agire. L’amore è un movimento spirituale verso la cosa amata, che non posa finché non gioisce del suo possesso. In fondo, dunque, ogni amore dovrebbe essere buono; ma questo non è, “perocché forse appar la sua matera sempr’esser buona; ma non ciascun segno è buono, ancor che buona sia la cera” (Pur,XVIII,37-39). Ma riprendiamo il pensiero di Dante, per vedere dov’è precisamente che l’amore è radice di peccato.
“Né Creator, né creatura mai, cominciò ei, figliuol, fu senza amore, o naturale o d’animo; e tu il sai, Lo natural fu sempre senza errore: ma l’altro puote errar per malo obbietto, o per troppo, o per poco di vigore.
Mentre ch’egli è nei primi ben diretto, e nei secondi se stesso misura, esser non può cagion di mal diletto; ma quando al mal si torce, o con più cura, o con men che non dee, corre nel bene, contra il Fattore adovra sua fattura” (Pur.XVII,91-l02) Mentre l’amore naturale, sia nell’uomo che negli altri esseri, non può mai errare; l’amore elicito e libero può errare. Anzitutto può errare per male obbietto. Per comprendere questo bisogna premettere che dall’uomo niente è amato senza essere conosciuto, e che è vero bene dell’uomo quello che è bene sotto il riguardo principale, cioè quello che è conosciuto come bene dalla ragione; ciò che è tale solo secondo il senso non è vero bene, ma bene falso… continua a leggere.
Dante al Museo Diocesano
Nelle aperture settimanali del Museo Diocesano, il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12, è possibile vedere una mostra dedicata a Dante Alighieri.