Dante. Né creatura mai fu senza amore
A partire dalla Lettera apostolica Candor lucis aeternae alcune riflessioni sulla visione morale del Sommo Poeta
di Tommaso Cavazzuti
Papa Francesco nella sua Lettera apostolica Candor lucis aeternae, nel settimo centenario della morte di Dante Alighieri, ha scritto: “Dante, rileggendo alla luce della fede la propria vita, scopre la vocazione e la missione a lui affidate, per cui, da uomo apparentemente fallito e deluso, peccatore e sfiduciato, si trasforma in profeta di speranza. (…). (Indica) un cammino di liberazione da ogni forma di miseria e di degrado umano e contemporaneamente addita la meta ultima: la felicità, intesa sia come pienezza di vita nella storia sia come beatitudine eterna in Dio”.
Indicando questo cammino, Dante ci mostra anche la sua visione morale. Infatti, nel centro esatto della Divina Commedia (Purg. XVII), ci offre la chiave di tutta l’opera, la misura secondo la quale è giudicata, non solo la società fiorentina del trecento, ma tutta l’umanità. Questa misura è l’amore: il mondo morale di Dante ruota tutto intorno a questo perno, l’unico motore della storia umana. “Né Creator, né creatura mai, fu senza amore”. E’ con questa affermazione, eminentemente positiva, che Dante dà inizio alla sua dottrina sul peccato… continua a leggere.
Dante al Museo Diocesano
Nelle aperture settimanali del Museo Diocesano, il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12, è possibile vedere una mostra dedicata a Dante Alighieri.